cronaca

Femminicidio Alessandra Musarra, confermato l’ergastolo per l’ex fidanzato

MESSINA – Confermato l’ergastolo a Cristian Ioppolo per il femminicidio di Alessandra Musarra, la giovane trovata soffocata nella sua abitazione nella zona sud della città, la mattina del 7 marzo 2019.

La Corte d’Appello (presidente Sagone), dopo circa 6 ore di camera di consiglio, ha letto il verdetto, accolto in aula dalla mamma di Alessandra, le sorelle e il padre, che hanno seguito tutte le udienze del processo d’appello, caratterizzato dalla polemica sulla richiesta del Procuratore Generale Felice Lima di cancellare la condanna all’ergastolo per Cristian, invocando la condanna a 24 anni di reclusione. Richiesta criticata dai centri anti violenza a vario titolo coinvolti nella vicenda processuale.

Poco dopo la morte di Alessandra, infatti, è entrata in vigore la normativa in base alla quale non è possibile “patteggiare” la pena con gli imputati di femminicidio. Il PG aveva proposto il concordato, poi rifiutato dallo stesso imputato. La presa d’atto della Pubblica Accusa aveva spinto la famiglia di Alessandra a rompere il silenzio, raccontando il proprio dolore, dignitosamente taciuto fino ad oggi.

Durante il processo di primo grado la battaglia tra il difensore, l’avvocato Alessandro Billè, la Procura e le parti civili – gli avvocati Cettina La Torre, Antonio Centorrino, Oleg Traclò e Maria Gianquinto, è stata incentrata sulle condizioni psicologiche di Cristian e sulle tracce della sua presenza sulla scena del delitto.

In Appello i giudici hanno confermato le previsionali disposte in primo grado, disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili, tra le quali è stato ammesso, insieme ai familiari, il Cedav centro donne antiviolenza, che invece in primo grado era stato escluso.