cronaca

Femminicidio Alessandra Musarra, sentenza da rifare

Per Cristian Ioppolo la sentenza è da rifare. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha annullato l’ergastolo per il giovane messinese accusato del femminicidio della ex Alessandra Musarra. Secondo i giudici della Suprema Corte non ci sono dubbi sulla colpevolezza di Cristian, ma non c’è la prima delle aggravanti contestanti, quindi gli atti tornano alla Corte d’Appello di Reggio Calabria perché ricalcoli la pena, alla luce dell’aggravante cassata appunto.

La sentenza

In sostanza per il ragazzo si apre uno spiraglio perché venga cancellato l’ergastolo. Parzialmente accolto, quindi, il ricorso dei difensori, gli avvocati Alessandro Billè e Carlo Taormina, che ora puntano proprio ad evitare il carcere a vita per il giovane. Per i familiari di Alessandra è invece un duro colpo da digerire, così come le altre parti civili, in particolare i centri anti violenza che sono parti civili al processo, assistiti dagli avvocati Oleg Traclò, Cettina La Torre e Maria Gianquinto.

Il femminicidio

Alessandra è stata trovata senza vita nella sua abitazione, il primo piano della villetta familiare di contrada Campolino a Santa Lucia sopra Contesse, nella zona sud di Messina. A bussare alla sua porta senza ricevere risposta proprio Cristian con il papà. Al genitore, l’ex fidanzato si era presentato dicendosi preoccupato per la ragazza. Si è poi scoperto che era stato proprio lui a soffocarla. Dopo averle chiesto un incontro, ha ottenuto dalla giovane che le aprisse la porta e l’ha aggredita.

Alessandra e Cristian si erano frequentati tempo prima, il giovane era stato anche accolto benevolmente e sostenuto dal padre di lei. Poi la storia era finita e Alessandra era andata avanti. Fino a quel tragico 7 marzo del 2019, il giorno prima della festa della donna.

Nella foto d’apertura una immagine dei funerali di Alessandra.