Lo strano caso dell’Aula del Consiglio comunale posseduta da Poltergeist

L’Aula consiliare di Palazzo Zanca probabilmente è posseduta da poltergeist. Da oltre un anno si verificano strani fenomeni e pare che il caso sarà approfondito da studiosi di spiritismo e affini. Generalmente gli episodi di poltergeist comportano fenomeni soprannaturali quali l’autocombustione, la levitazione di persone o il movimento improvviso di oggetti. Secondo le prime indiscrezioni pare che ad essere posseduto dallo “spiritello” sia il sistema elettronico della sala consiliare, quello che rileva le presenze dei Consiglieri in Aula, grazie all’inserimento del tesserino magnetico.

Stando ai fogli di firma delle presenze l’Aula consiliare è più frequentata di Billè (fin quando era aperto) o di Doddis, fenomeno che definire inquietante è dir poco, perché è come se quei tesserini fossero dotati di vita propria. Il meccanismo è questo: la presenza del consigliere si rileva inserendo il tesserino magnetico ad inizio della seduta. Contestualmente il consigliere dovrebbe anche firmare il foglio presenze, ma non è un obbligo, lo può firmare anche nelle settimane successive, perchè fa testo la rilevazione elettronica. Inserito il tesserino si presume che l’interessato resti in Aula a seguire anche la più tediosa delle sedute fino alla fine. Ma poiché non è un obbligo e basta il tesserino a far scattare il gettone di presenza di 56 euro lorde a seduta (gettone che scatta automaticamente all'inserimento del tesserino senza vincoli di durata di permanenza in Aula),si registrano quegli strani fenomeni di cui sopra. Per regolamento il tetto massimo che un consigliere può incassare al mese, tra sedute di consiglio e di commissione, non può superare i 2 mila e 100 euro lordi, pertanto, eventuali sedute in più non sono conteggiate ai fini del gettone di presenza.

Ad occhio nudo, oltre un anno di sedute farebbero pensare che quell’Aula sia semi deserta, invece, ed è qui che occorre chiamare l’esorcista, i fogli di presenza registrano il tutto esaurito, con al massimo due o tre assenze giustificate. Là dove non c’è firma c’è un “pallino” che indica la presenza del tesserino magnetico e quindi il consigliere è legittimato a firmare quando se ne ricorderà.

Se qualcuno pensa che sia un’Aula di assenteisti si sbaglia di grosso: in base ai fogli di firma ci sono state sedute memorabili con ben 40, 39 o 38 presenti.

Ad esempio il 27 febbraio 2014 erano tutti lì, non risulta neanche un assente giustificato, mentre il 15 aprile erano 39, ed il 18 e il 25 giugno “appena” 37.

Stando ai fogli di firma noi cronisti di politica siamo distratti o abbiamo problemi alla vista perché la folla sugli scranni, a parte la seduta del giuramento, non l’abbiamo mai vista. In attesa che gli studiosi approfondiscano questi fenomeni ho provato a fare un doppio controllo: le votazioni dei provvedimenti, dai quali si evince, anche attraverso i verbali, l’effettivo numero dei consiglieri rimasti oltre i secondi necessari al rilevamento della presenza e qualche minuto successivo. I verbali tra l’altro indicano anche chi entra in ritardo, chi esce e rientra e chi esce e scompare per il resto della seduta.

Partiamo dalle presenze dei fogli di firma. Da agosto 2013 a settembre sono state 90 le sedute di consiglio comunale. Dal momento che posso aver avuto qualche svista, causata dai troppi pallini (indice della presenza del tesserino magnetico) senza firma, chiedo scusa se ho registrato qualche presenza in meno. La mia del resto non vuole essere una ricerca scientifica né una statistica.

Da 80 a 87 presenze: è questa la cima della classifica, quella indicata dalle firme (o dai tesserini) Carlo Abbate, Piero Adamo, Elvira Amata, Emilia Barrile, Angelo Burrascano, Claudio Cardile, Giuseppe De Leo, Libero Gioveni, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Nina Lo Presti, Franco Mondello, Maria Perrone, Antonella Russo, Rita Scuderi, Donatella Sindoni, Gino Sturniolo, Pippo Trischitta, Daniele Zuccarello.

Voglio pubblicamente fare le mie scuse, anche a nome delle colleghe di Tempostretto che seguono la politica, a Carlo Abbate e Rita La Paglia, inseriti precedentemente tra i meno assidui. Abbate e La Paglia infatti, come si vedrà con il raffronto con le delibere votate, non solo hanno rispettivamente 81 e 80 presenze, ma sono rimasti anche fino alla fine della votazione.

Da 69 a 79 presenze: Pio Amadeo, Carlo Cantali, Nino Carreri, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Paolo David, Daniela Faranda, Lucy Fenech, Pietro Iannello, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Ivana Risitano, Mario Rizzo, Giuseppe Santalco, Fabrizio Sottile, Benedetto Vaccarino. E’ chiaro che tra 69 presenze e 79 c’è una differenza di 10 sedute, quindi in questa fascia c’è chi tocca il picco massimo, come Crisafi e chi 69 presenze, come Sottile e Santalco.

Da 51 a 59 presenze: il fanalino di coda è rappresentato da Andrea Consolo, Simona Contestabile, Giovanna Crifò, Carmelina David e Santi Sorrenti.

Tra i 40 c’è da sottolineare, però che per il cardiologo Andrea Consolo le sue presenze sono tutte firmate. In nessun foglio ho trovato il”pallino” che attesta la presenza del suo tesserino senza la firma o firma postuma il che indica che quando è presente ci resta.

Stando ai fogli di firma quindi si è registrato il pienone più o meno sempre. Ma se andiamo a guardare i verbali delle sedute scopriamo che non è così.

Il 19 settembre 2013 ad esempio, alle 10.30 risultavano addirittura 38 firme più un tesserino magnetico senza firma, quindi in teoria 39 presenti e un solo assente giustificato. Un’ora dopo, al momento del voto sulla nomina di un revisore le presenze votanti (quindi dotate di dito) erano 22. Ignoriamo cosa abbia fatto scomparire nel nulla 15 consiglieri comunali in poco tempo. Il 29 ottobre le firme erano 36, più un pallino, poche ore dopo i votanti erano 27. E’ andata meglio il 28 ottobre quando, per il regolamento sulla imposta per la pubblicità le firme erano 36 (più un pallino) e i votanti 31. Il 22 ottobre è stata una seduta affollatissima, ben 39 tra firme e tesserini. Un’ora dopo a votare il regolamento per le acque bianche erano rimasti, tra usciti e mai più rientrati, 21. Degli altri 18 se ne sono perse le tracce. Il 12 novembre 38 firme ma 25 votanti in carne ed ossa (si votava la Tares). Il 30 novembre 27 firme e 6 tesserini inseriti, ma 28 votanti per il piano finanziario Tares. I documenti contabili hanno registrato le maggiori presenze al momento del voto, e ad esempio il bilancio di previsione 2013 il 12 dicembre è stato votato da 30 consiglieri (su 34 presenze). Nel 2014 non è andata meglio. Il 13 febbraio 2014 il piano per la differenziata è stato votato da 24 consiglieri nonostante le 32 firme di presenza. Il 27 febbraio 2014 per l’isola pedonale nessun assente giustificato,ma solo 20 votanti, ovvero la metà (gli altri erano forse nell’isola che non c’è con Peter Pan e Trilly). Il 31 marzo per bocciare la proposta sui gettoni di presenza voluta dalla Fenech le firme erano 36 i votanti 27. Il 15 aprile altro pienone per la delibera sull’occupazione suolo aree pubbliche: 39 firme e 21 votanti. Il 19 maggio, rendiconto finanziario 2012, erano 36 firme ma 25 i votanti. L’8 maggio, per la Stu Tirone 31 firme e 19 votanti. Il 22 luglio,per la delibera sull’impianto di cremazione 31 le presenze e 27 i votanti. L’8 settembre, Iuc, 33 firme 27 votanti,10 settembre, Tasi, 31 firme 26 votanti,30 settembre debiti Ato 22 firme 19 votanti. Quest’ultima delibera è stata quindi votata da meno della metà dei 40 consiglieri. Stando ai verbali delle sedute un’energia extraterrestre anima l’Aula causando o la scomparsa dei consiglieri o la comparsa dei tesserini magnetici, oppure, terza ipotesi, le sedute sono troppo noiose e i consiglieri se ne vanno senza attendere la “ricreazione”, ma incassando ugualmente il gettone di presenza.

Ho provato a fare una verifica incrociata tra firme-tesserini e i votanti in carne e ossa almeno per gli atti più importanti. Ne ho prese in considerazione, tra quelle che riteniamo più rilevanti, una ventina, per capire quanti consiglieri, dopo aver firmato, riescono a sopravvivere fino alla fine della seduta senza bisogno di essere legati o che qualcuno gli ricordi il motivo per il quale sono stati eletti.

Da 19 a 17 provvedimenti votati (in ordine decrescente)– Emilia Barrile, Elvira Amata, Giuseppe Santalco, Daniele Zuccarello, Carlo Abbate, Lucy Fenech, Rita La Paglia, Nina Lo Presti, Ivana Risitano, Gino Sturniolo.

Da 16 a 13 (in ordine decrescente)-Claudio Cardile, Daniela Faranda, Mariella Perrone, Nino Interdonato, Donatella Sindoni, Antonella Russo, Rita Scuderi, Piero Adamo, Carlo Cantali, Paolo David, Libero Gioveni, Franco Mondello, Giuseppe Trischitta.

Da 12 a 10 (in ordine decrescente)- Pio Amadeo, Giuseppe De Leo, Francesco Pagano, Nino Carreri, Nicola Cucinotta, Mario Rizzo,

Da 9 a 4- (in ordine decrescente)-Angelo Burrascano, Pierluigi Parisi, Simona Contestabile, Andrea Consolo, Nicola Crisafi, Fabrizio Sottile, Giovanna Crifò, Santi Sorrenti, Benedetto Vaccarino, Carmelina David, Pietro Iannello.

Nell’attesa che l’origine dei fenomeni paranormali che si registrano in Aula venga studiata, Tempostretto si limiterà, nelle prossime sedute, ad indicare i nomi dei consiglieri che vede in Aula e che restano fino al momento del voto. Non c’interessa sapere se si astengono, se votano favorevoli o contrari. E’indecoroso lo spettacolo al quale spesso abbiamo assistito, della ricerca spasmodica di consiglieri desaparecidos per evitare che cada il numero legale durante, ad esempio, la sessione di bilancio. Ci può stare anche che l’assenza improvvisa dall’Aula possa essere una scelta di tipo politico ma questa non può essere la regola. Neanche noi ci divertiamo a seguire le sedute del Consiglio, ma il nostro lavoro è raccontare agli elettori quel che fanno quanti hanno eletto e delegato a rappresentarli e riteniamo doveroso dare conto di quanti, e ci sono davvero, lo fanno con impegno,rispetto e passione.

Rosaria Brancato