E’ il giorno della Vara. La festa di una città tra fede, tradizione e messinesità

477 anni di storia. E’ il giorno più amato dai messinesi, quello della festa della sua patrona, la Madonna, che svetta sul carro trionfale costruito nel 1535. La giornata è scandita ogni anno dagli stessi appuntamenti, sin dalle 7.30, col montaggio delle corde al ceppo. Alle 8, gli spari di 21 colpi di cannone saluteranno l’appuntamento. Alle 11, nella Basilica Cattedrale, sarà celebrato il Solenne Pontificale da Monsignor Calogero La Piana, al quale parteciperanno gli Ordini Equestri e le rappresentanze delle Confraternite e del Comitato della Vara; alle 17.30, il Civico Gonfalone, quello del Comitato Vara ed i ceri votivi dalla Chiesa dei Marinai saranno trasferiti a piazza Castronovo, accompagnati dal gruppo storico “Compagnia della Stella”.

Alle 19, partenza della Vara da piazza Castronovo, con spari e giochi pirotecnici e con il lancio dei bigliettini da 10 cannoni; dopo una sosta in piazza Prefettura, all’altezza del viale Boccetta fermata per la preghiera in corrispondenza della Madonnina del Porto. La Vara si fermerà poi in piazza Unione Europea e quindi arriverà in piazza Duomo per il saluto dell’arcivescovo La Piana. Alle ore 23 ed alle 23,30 infine, sotto la stele della Madonnina del Porto, si svolgeranno gli spettacoli di giochi pirotecnici.

La “machina” fu architettata dal Radese nel 1535 e raggiungeva l’altezza dei secondi piani dei palazzi più elevati. In seguito Giovannello Cortese e l’arch. Jacopo del Duca la modificarono con l’adozione di due slitte e l’arricchimento di simboli. Nella parte più bassa della “Vara” è rappresentata la tomba di Maria Vergine. Questa festa soleva anticamente aprirsi con una grande cavalcata, che dalla città si muoveva verso la piazza del Santo Sepolcro nella zona di viale della Libertà, dove si svolgeva una fiera concessa nel 1296 da Federico d’Aragona.

Quest’anno si registra anche la partecipazione delle comunità straniere nel tiro della Vara. Guidati dal Cappellano, Rev. Fr. S.M Cosmos Pradeep Perera, dell’ordine Francescano Srilankese di Messina, sedici giovani di origine straniera, domani sera alle 19 si uniranno agli altri messinesi nel tirare le corde della Vara, dopo avere in questi giorni presentato la richiesta di adesione all’albo dei tiratori. “È un fatto simbolico”, ha affermato l’assessore alle politiche della famiglia Dario Caroniti, “che quest’anno partecipi ufficialmente una rappresentanza di quelle comunità che già adesso costituiscono quasi il 5 per cento della nostra popolazione e che sono destinate a diventare una componente fondamentale della nostra città”.

Saranno in cento o in centocinquantamila i messinesi e i turisti che domani saluteranno il carro votivo. Tre i momenti clou della processione: la fermata sul viale Boccetta per la consueta Preghiera alla Vergine, recitata dal cappellano della Vara, monsignor Vincenzo D’Arrigo; quella in piazza Unione Europea, al fianco degli altri due simboli del Ferragosto Messinese, Mata e Grifone; infine, la tanto temuta “girata” di via I settembre, il momento più difficile per i tiratori e per i fedeli che restano col fiato sospeso prima di liberare uno scrosciante applauso al grido di “Viva Maria”. La vara sarà poi accolta in piazza Duomo dalle campane, dai fazzoletti bianchi dei fedeli e dalle parole dell’arcivescovo Calogero La Piana, che reciterà il suo messaggio e impartirà la benedizione.

E’ il giorno della Vara. Sempre uguale per certi aspetti, sempre diverso per le emozioni che riesce a regalare a chi la vede per la prima volta e a chi la vede ogni anno. E’ una festa che trasuda amore per la città e per la sua patrona. Quell’amore che vorremmo vedere quotidianamente nei confronti di una città troppo spesso poco amata dai suoi stessi cittadini.