Cronaca

Truffa: Vigorita e Termini a giudizio per l’acquisizione della FiMe

Sono stati citati a giudizio l’oggi presidente dell’Amam, Leonardo Termini, il direttore di Banca Antonello Fabrizio Vigorita e Giuseppe Damiani, accusati di truffa in concorso per una vicenda che risale al 2006 ed è andata avanti fino al 2011. Al centro del processo, che comincerà alla fine dell’anno, c’è la cessione di una società. la FiMe, controllata dalla SoFiMe Spa- società di mutui e prestiti – che sarebbe andata a Termini e Damiani, i reali compratori, a scapito dei precedenti soci, che però si sarebbero accollati il mutuo.

Sono stati questi ultimi due a denunciare il fatto, lamentando di aver subito una manovra “a tenaglia” da parte del direttore generale della Banca di Credito Cooperativo, nei confronti dei quali la Fime, o uno dei soci, aveva un debito da 566 mila euro.

Secondo i due, Vigorita li avrebbe convinti ad accollarsi il mutuo, facendo leva anche sui precedenti debiti, e si sarebbe presentato come il soggetto che avrebbe rilevato la società, promettendo in cambio comunque una posizione di rilievo, e relativi compensi, nella Sofime. Un incaricato della banca avrebbe, ad esempio, effettuato la stima degli immobili. In realtà la società sarebbe poi andata a Termini, per un prezzo affatto congruo.

Sarà il processo adesso a stabilire se la versione dei due è fondata o se la condotta di Termini e Vigorito è stata invece legittima. La prima udienza è fissata al prossimo 1 dicembre.

I tre imputati sono difesi dagli avvocati Alberto Gullino, Tindaro Iganizzitto e Giovanni Calamoneri, mentre le parti civili sono assistiti dagli avvocati Lori Olivo e Giovanni Mannuccia.

(Alessandra Serio)