12 milioni per il Piemonte, 20 milioni per l’ospedale di Sant’Agata: Laccoto è soddisfatto

Per l’ospedale Piemonte e l’ospedale di Sant’Agata sono a disposizone 32 milioni immediatamente spendibili. Il presidente della Commissione regionale alla Sanità, Giuseppe Laccoto, si dice soddisfatto per i risultati ottenuti dal lavoro svolto. Di seguito la lettera di Laccoto, ricandidato all’assemblea siciliana.

“La buona e attesa notizia degli investimenti, per realizzare nuovi ospedali e ammodernare le più importanti strutture esistenti, premia il lavoro svolto dalla Commissione Sanità che ho avuto l’onore di presiedere e in questo ruolo mi ha dato ulteriori opportunità per un’azione incisiva che ho costantemente portato avanti nell’interesse soprattutto della Comunità messinese e di quelle realtà come S. Agata Militello che vedono ruotare attorno un bacino di utenza di centomila persone. Oggi la battaglia giunge a compimento e con orgoglio sottolineo il risultato di assicurare la migliore assistenza possibile nella città capoluogo come nelle aree più popolate della provincia, da Milazzo a Barcellona, Patti, S. Agata che potranno contare su presidi più efficienti e moderni tecnologicamente. Dalla prima riunione della mia Commissione, nel corso dell’assemblea all’ospedale Piemonte per rivendicare lo stanziamento di 12 milioni, alla costante pressione per il nuovo ospedale di contrada Cuccubello a S. Agata Militello con un impegno finanziario di 20 milioni, è stato un susseguirsi di incontri, mozioni, sollecitazioni al governo per attrarre risorse, che l’ art. 20 della programmazione consentiva e ora giungono a destinazione. Finanziamenti immediatamente operativi, che comprendono quei 5 milioni da me fatti inserire col preciso obiettivo di dotare i presidi tirrenici di tac, risonanza magnetica, ecografo, mammografo di ultima generazione. In momenti come l’attuale, in cui giustamente si fa appello alla buona politica e alla concretezza del fare, l’operatività dell’azione svolta è la risposta più credibile. Sento pertanto il dovere di evidenziarla, come primo traguardo di un impegno in cui ho creduto fin dall’inizio, senza farmi scoraggiare da notizie altalenanti che avevano creato preoccupazione, alimentata dal momento di crisi e dalla generale indisponibilità economica a Palermo come a Roma. In queste condizioni, l’aver portato a casa un gruzzolo così importante ci ricompensa di anni di peripezie. Volevamo attrezzare meglio la sanità nel nostro territorio e ci siamo riusciti”.