Oltre 4 milioni a Messina per lo sviluppo dei servizi sociali a favore dell’infanzia e degli anziani

Speranze di miglioramento qualitativo dei servizi a favore dell’infanzia e degli anziani. Ad aumentare le aspettative verso un settore in profonda crisi, i finanziamenti erogati dalla Comunità Europea nell’ambito del programma nazionale PAC – Piano d’Azione Coesione.

L’obiettivo prioritario degli stanziamenti già predisposti, sarebbe proprio quello di ridurre i distacchi economico – sociali che spesso rappresentano degli abissi incolmabili tra le varie regioni della Comunità. Un programma che mirerebbe, dunque, ad accorciare le distanze, dando un forte input alla battaglia contro le disparità tra le varie aree dell’UE e ridisegnando il volto socio – economico dell’intero continente attraverso una maggior coesione.

E’ così che, nell’obiettivo europeo “Convergenza”, sono rientrate quattro regioni del meridione d’Italia, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Zone del bacino mediterraneo sistematicamente afflitte da strutturali carenze nei settori al servizio della comunità. Una crisi nera che parte dalle già esigue risorse che sostengono le branche del sociale per divenire dilagante a causa dell’ulteriore aggravio della situazione economica globale a livello nazionale ed europeo.

E’ in quest’ottica che il piano d’azione predisposto dalla Comunità prevede lo stanziamento, nella sola Sicilia, di 104.320.000 euro per l’attuazione di azioni in favore della non autosufficienza e di ben 128 milioni per la prima infanzia.

Lo ha affermato, con missiva indirizzata al sindaco Accorinti, l’ex presidente del consiglio comunale, Giuseppe Previti, che, all’interno della sua lettera, ha anche spiegato come le risorse siano vincolate dal loro utilizzo nei settori anzidetti, entro il triennio 2013 – 2015. Delle somme in questione, poi – ha sottolineato lo stesso Previti – oltre 2 milioni spettano al Distretto D26 di Messina per gli anziani non autosufficienti, cui va ad aggiungersi l’ulteriore di somma di quasi due milioni di euro a favore dei servizi per l’infanzia.

Tra gli obiettivi da perseguire e raggiungere attraverso l’utilizzo del flusso finanziario liberato dalla Comunità, un aumento strutturale dell’offerta di servizi per la prima infanzia, a partire da asili nido pubblici o convenzionati, fino ai servizi integrativi e innovativi. Sul fronte delle operazioni a favore del sostegno sociale nel campo dell’infanzia, anche il proposito di estendere, per quanto possibile, la copertura territoriale dei servizi stessi, agevolandone la gestione e accelerandone l’entrata in funzione. Il tutto senza trascurare il livello qualitativo delle strutture, da riqualificare sulla scia di nuovi standard che imprimano una svolta di qualità.

Attenzione, come anticipato, anche alla branca dei servizi sociali dedicati agli anziani. E’ così auspicato che le erogazioni UE siano utilizzate con il fine ultimo di incrementare il numero di anziani che godono di assistenza domiciliare, garantendo un aumento e, anche in tal caso, una riqualificazione dei servizi residenziali e semiresidenziali. Si affiancano a tutto ciò, l’idea di istituire strumenti professionalizzanti per la valorizzazione delle competenze di manager, operatori e assistenti familiari ma non si lascia da canto la sperimentazione che, si spera, possa essere tradotta in protocolli innovativi di presa in carico personalizzata dell’anziano socialmente fragile. (Sara Faraci)