Lidi aperti tutto l’anno, Picciolo: “Nessun regalo ai privati, ma bandi e ottimizzazione delle risorse”

In politica non esiste il principio della compensazione per il quale ad una azione positiva ne debba corrispondere necessariamente una negativa! La “riforma dei lidi”, approvata in finanziaria, è certamente un fatto epocale per la nostra Regione e come capogruppo di Sicilia Futura esprimo grandissima soddisfazione per quella che riteniamo essere la “norma principe” per ridare speranza al nostro territorio, la cui popolazione vive in gran parte sul mare e dal mare e dalla sua costa deve trovare forza per uno sviluppo economico sostenibile. E proprio questa norma, voluta fortemente dal nostro gruppo politico e dall’assessore Maurizio Croce che ci rappresenta in Giunta di Governo, è la massima espressione della nostra politica del fare che per scelta ci caratterizza: nessun proclama, solo fatti concreti come appunto una legge che consente l’ottimizzazione di una risorsa come le spiagge per 365 giorni l’anno. Respingiamo inoltre con forza le incomprensibili idee di coloro i quali pensano, e lo fanno quasi sempre male, che con questa norma si apra la strada ad una sanatoria o alla svendita tout court ai privati di porzioni di territorio, poiché è esattamente il contrario: si potrà, infatti, finalmente avere il controllo e la cura delle coste, anche d’inverno, attraverso l’affidamento di porzioni di spiagge a chi, dopo aver vinto una regolare gara pubblica, pagherà alla Regione ed ai Comuni per un utilizzo ai fini turistici; il tutto attraverso la certezza normativa dettata dal piano "regolatore" delle spiagge (Pumd) di cui ogni Comune dovrà dotarsi e che consentirà di sapere esattamente quale tratto di litorale potrà essere dato in gestione e quale resterà di pubblica fruizione. In buona sostanza ci stiamo adeguando alle regioni più virtuose, come l’Emilia Romagna, che pur non possedendo la bellezza dei nostri luoghi sono riusciti a creare un volano di sviluppo concentrandosi sul turismo costiero destagionalizzato e soprattutto rendendo il privato partecipe della cura e della bellezza dei luoghi. Infine riteniamo non identificabile come un “contrappasso” la norma prevista in finanziaria che non prevede un tetto agli stipendi dei dirigenti perché pensiamo che anche la Pubblica amministrazione abbia bisogno di super manager, capaci e validi, in grado di servire al meglio l’interesse della collettività con il raggiungimento certo e verificabile degli obiettivi prefissati. Per far questo la Regione Siciliana potrà e dovrà investire in termini economici, anche se più ridotti, sui propri dirigenti che di contro dovranno portare a casa il risultato esattamente come nell’impresa privata; è chiaro che solo chi opererà bene potrà essere premiato con il ruolo apicale mentre i fannulloni dovranno e potranno essere snidati da nuclei di valutazione terzi ed indipendenti.
Solo in questo caso saranno soldi ben spesi ed a beneficiarne sarà la collettività.