Politica

Finanziaria regionale tra tagli e buchi: ultimo step domani

Si procede a passo spedito, in meno di due giornate il Presidente Miccichè accantonando 14 dei 55 articoli della finanziaria regionale, è arrivato all’ultimo step procedurale.

Non una manovra particolarmente densa di contenuti, risicata, dopo il taglio dei tagli della Corte dei Conti. La Regione non ha soldi e deve spalmare i suoi debiti perché questa più che una manovra economica sembra una misura tappa-buchi.

Tanti tagli, poco coraggio ma la coperta è corta, cortissima.

Il lunedì, intanto, sono passati otto articoli minori: dalla stabilizzazione degli Asu nei musei all’esenzione del bollo auto per chi usa auto elettriche.

Oggi (martedì mattina) si è ricominciato dall’articolo 16, che dispone l’uso dei forestali per le centrali operative dell’antincendio boschivo: l’articolo viene approvato in pochi istanti, mentre viene dichiarato inammissibile l’articolo che stabilizza i precari delle Camere di commercio. Via libera – fra le altre norme – anche all’articolo che dispone l’istituzione di un patentino per chi conduce impianti termici e una norma che prevede contributi per le famiglie che adottano bambini. Stralciati due articoli sulla cessione di immobili dell’Esa e dello Iacp di Messina, passa poi un articolo che aumenta il fondo per i premi di produttività.

La maggioranza guidata da Nello Musumeci va però sotto due volte. La prima è l’articolo che modifica le addizionali Irpef abbassando le tasse ai redditi più bassi e alzandole per quelli più alti. La maggioranza va sotto – 39 a 22 – anche su un emendamento per cambiare i cda degli Ersu universitari: bocciata la proposta che dava più spazio ai docenti. Maggioranza sotto anche su una norma minore che prevede un avviso pubblico per la selezione del revisore dei conti del Ciapi. Passano anche la stabilizzazione di medici e infermieri della sanità penitenziaria e la possibilità di abbattere fauna pericolosa, ad esempio i cinghiali. Via libera anche all’Orchestra del Mediterraneo, ma senza cda. Una orchestra del Mediterraneo senza fondi e senza musicisti. Il requiem di una finanziaria silenziosa, tutta “lacrime e sangue”.