2 miliardi e mezzo per il triangolo ferroviario Messina-Catania-Palermo

Arrivano 2,5 miliardi per le ferrovie siciliane. E' stato infatti firmato il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo, che nelle intenzioni consentirà un risparmio di tempi e una maggiore frequenza di convogli. ''L'obiettivo – ha spiegato il ministro Fabrizio Barca nella conferenza stampa a Palazzo Chigi – e' quello di avere di una ferrovia normale, civile ed europea. Oggi la situazione del trasporto locale tra Catania e Palermo e' assolutamente insostenibile: c'e' un solo treno al giorno con il quale si viaggia in 2 ore e 45 minuti mentre gli altri impiegano quattro ore". Con questi tempi – ha aggiunto – non si puo' definire una "ferrovia di servizio", ma è assolutamente insufficiente ed e' una di quelle di cose di cui si parla in Italia da anni e che attendeva da tempo di essere affrontata". E lo stesso ministro per la Coesione Territoriale, ha ricordato i vantaggi dei contratti istituzionali di sviluppo (Cis) gia' utilizzati come nel caso della Salerno-Reggio Calabria e della direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce-Taranto.

Il contratto, firmato dai ministri per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dello Sviluppo economico, Corrado Passera, dal Governatore della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e dall'amministratore delegato di Fs Mauro Moretti e di Rfi Michele Mario Elia, interessa cinque macro interventi – per un totale di 14 opere per le quali, a fronte di un costo complessivo di 5,1 miliardi, sono già disponibili 2,4 miliardi.

In particolare, per la linea Messina-Catania sono previsti investimenti per 384 milioni che, secondo le previsioni, permetteranno di passare da una città all'altra in un'ora e un quarto. Tempi che sinceramente, per coprire i 95 km di distanza tra le due stazioni centrali, non sembrano affatto normali, né civili, né europei. Ed infatti già adesso alcuni treni coprono la distanza in 1 ora e 18 minuti. Non si fa cenno, poi, al raddoppio tra Giampilieri e Fiumefreddo né a quello tra Patti e Castelbuono, né a nessun altro intervento sulla linea Messina-Palermo.

Ne è consapevole l’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti: “Il successo – per gli utenti come per l'azienda – del servizio dipende dai tempi di percorrenza e dalla frequenza dei collegamenti. La tratta Catania-Messina dovrebbe richiedere tra i 40 e i 45 minuti. Il collegamento Palermo-Catania ha un tempo di percorrenza previsto di circa un'ora e mezza”.

20 minuti, invece, il risparmio di tempo previsto sulla Catania – Palermo, dalle attuali 2 ore e 45’ ad un tempo che oscilla tra le 2 ore e 15’ e le 2 ore e 25’. Su questa linea ci saranno investimenti per 823 milioni. In piu' sono previsti interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e Catania-Palermo e la realizzazione del nodo di Palermo per un valore di 1 miliardo e 219 milioni.

Moretti spiega che la realizzazione della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo sara' completata entro il 2020, “un impegno che ci chiede il ministro Barca e che dovrà rispettare gli standard tecnici europei che prevedono una velocita' minima di 160 km/h e una pendenza massima del 12 per mille”.

''Riteniamo fondamentale – ha commentato brevemente il presidente Crocetta – sviluppare insieme l'accordo. Per ora incassiamo questo risultato ma guai a fermarsi''.

E il Comitato Pendolari Sicilia non è per nulla soddisfatto della firma odierna e soprattutto della reiterata mancata sottoscrizione del contratto di servizio, unica regione italiana, la Sicilia, a non averne uno in vigore: “Non comprendiamo le scelte che il sindaco dei siciliani Crocetta e l’assessore ai trasporti e alla mobilità Bartolotta hanno intrapreso. Anziché chiudere definitivamente il capitolo sul trasporto ferroviario sottoscrivendo con Trenitalia il Contratto di servizio, assicurando così ai Siciliani quanto gli spetterebbe di diritto, hanno pensato bene di sottoscrivere il contratto sugli interventi strategici per le infrastrutture siciliane con Rete Ferroviaria Italiana, non tenendo conto che la priorità era garantire e salvaguardare il trasporto ferroviario”.