Corsi d’oro, da rivedere l’arresto di Daniela Buzzanca

Un nuovo esame dell’ordinanza di arresto di Daniela D’Urso, ai domiciliari dal luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei corsi professionali Ancol. Lo ha chiesto la Corte di Cassazione che ha parzialmente accolto l’istanza dell’avvocato Nino Parisi, difensore della moglie dell’ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. La Suprema Corte, censurando per alcuni profili l’operato del gip Giovanni De Marco, ha annullato il provvedimento, rinviando però la decisione allo stesso Tribunale di Messina. Secondo la Cassazione, le motivazioni che hanno convinto il giudice a disporre i domiciliari per la D’Urso non sono del tutto fondate. Un’indicazione importante, quella della Suprema Corte, che però i giudici messinesi potranno o meno condividere. Poiché tra quattro giorni comincerà il processo che vede la D’Urso tra gli imputati, a riesaminare il provvedimento sarà lo stesso Tribunale. Per il momento, quindi, la signora Buzzanca resta ai domiciliari, così come gli altri nove imputati.