Niente stipendio da 18 mesi per ottomila lavoratori: l’intervento dei DR

"Non deve diventare una macelleria sociale". E' stato questo l'avviso lanciato dal deputato regionale Marcello Greco che, insieme al collega Beppe Picciolo, ha incontrato gli organi di stampa presso la sede dei Democratici Riformisti per la Sicilia – DR, per esporre le linee guida della "nuova" Formazione Professionale in Sicilia.

Un commento che esorta all'oculatezza la scelta di Crocetta di chiudere i battenti di 43 enti di formazione. Una decisione pragmatica, improntata a una spending review che sembrerebbe imporre lo sbancamento di un settore – quello della formazione – che pure è stata fonte di mantenimento di vari enti nonché di reddito per svariate migliaia di persone. Un monumentale sforzo di cassa per un valore orientativo di circa 300 milioni l'anno che il Governo della Regione ha concluso di non poter sopportare oltre.

A fare le spese di questa contrazione dei costi, i lavoratori. "Quasi 8 mila quelli che non percepiscono più gli stipendi da 13 o addirittura 18 mesi" – ha precisato Greco.

L'idea dei DR non è quella di mettere i bastoni tra le ruote al programma di austerity che può e anzi dev'essere avviato. Che la svolta per il sistema di formazione sia nell'aria e anzi vada incoraggiata a prendere forma, è concetto vivido nelle menti dei rappresentanti DR, d'accordo anche con l'eventuale strategia di reinserimento nel mondo del lavoro attraverso un'Agenzia Regionale all'uopo istituita. D'altra parte non è però giusto – hanno chiarito i due nel corso del meeting di oggi pomeriggio – che nell'attesa dell'avvio di tale percorso rivoluzionario, i dipendenti subiscano una situazione di precarietà.

Agguerritissimi i consiglieri regionali su questo punto. Il tema "formazione" è sempre stato tra quelli programmatici del Governo Crocetta nonché uno degli obiettivi che prioritariamente ha spinto il gruppo dei democratici radicali ad appoggiare la maggioranza al vertice, venuto meno un reale interesse o comunque una politica costruttiva per i lavoratori da parte del governo stesso, potrebbe farsi strada all'orizzonte una "questione di fiducia" – come lo stesso Picciolo non ha mancato di ammonire.

A preoccupare anche la tensione sociale che minaccia di inasprirsi di giorno in giorno. Se da un lato è certamente poco proficuo aizzare la piazza, dall'altro – si è fatto presente nel corso dell'incontro – i tre scioperi a distanza di meno di un mese indetti da CIGL, CISL e UIL, condurranno inevitabilmente ad uno sciopero generale nel prossimo autunno.

"Le procedure predisposte a salvaguardia dei lavoratori – ha concluso Picciolo – devono tradursi in atti politici e amministrativi di senso". Conclusa l'era dei proclami, adesso si attendono dal presidente Crocetta i dati di fatto. (Sara Faraci)