Città Metropolitana, Garofalo: “Fondamentale un sistema integrato dei trasporti”

La realizzazione di una “città metropolitana” alla quale aderiscano il maggior numero di Comuni rappresenta, a mio avviso, una straordinaria opportunità.

La migliore strada da percorrere, come già in altre occasioni ho avuto modo di sottolineare sposando la tesi sostenuta dai proff. Limosani e Gambino, per intercettare i finanziamenti stanziati dall'Unione Europea che non possiamo permetterci di non recuperare, è quella di aderire alla città metropolitana all'interno della quale ciascuno dei Comuni, pur continuando a mantenere la propria identità, impari a fare sistema con gli altri in modo da produrre l'effetto di realizzare un vero e proprio moltiplicatore di valore.

Per questo all'ARS il Nuovo Centrodestra si è battuto affinché non venissero cancellate le città metropolitane. Abbiamo vinto quella battaglia grazie all'approvazione dell'emendamento presentato dal collega Nino Germanà e oggi, ritengo che la sfida più importante sia dare contenuto concreto alla riforma se non vogliamo che il cambiamento resti solo sulla carta.

L'obiettivo, ora, è dare un senso alla costituzione di una città metropolitana che comprenda, almeno in una prima fase, i cinquantuno Comuni dell'area metropolitana. E il senso si può dare solo se tra questi Comuni si crea una rete, prima di tutto ritengo, forse per deformazione professionale in qualità di componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, se si facilitano i collegamenti tra i Comuni perché soltanto attraverso collegamenti, via mare o via terra, efficienti si possono creare sviluppo e opportunità.

In quest'ottica, mi sono fatto promotore di una iniziativa che vede protagonisti l'Università e l'ex Provincia.

Come sapete è stato approvato un mio emendamento alla legge di stabilità grazie al quale si realizzerà uno Studio di fattibilità per affrontare il sistema di trasporto nello Stretto. Per predisporre questo Studio è stato istituito un Tavolo tecnico ministeriale del quale fanno parte anche il Commissario Straordinario della Provincia e il Rettore dell'Università di Messina. La mia proposta è che questo tavolo sia l'occasione per affrontare, insieme con i Sindaci dei Comuni dell'area metropolitana che manifesteranno interesse in questo senso, il nodo del trasporto integrato in modo che ciascun Comune diventi protagonista di un percorso condiviso.

Lo sviluppo di ogni territorio passa attraverso collegamenti che funzionino. Nessuna integrazione vi può essere e nessun “sistema” si può creare se non si ha questo come presupposto indefettibile.

I cittadini che appartengono ad un'area che possa davvero definirsi “area metropolitana” devono avere garantito un diritto alla mobilità interna, prima di tutto, e poi verso l'esterno. Nell'era in cui è diventato facile spostarsi da un lato all'altro del mondo non è immaginabile che siano difficoltosi i collegamenti tra Comuni che si trovano a poche decine di chilometri l'uno dall'altro.Io credo che l'istituzione di questo tavolo tecnico possa in quest'ottica rappresentare un valido strumento per studiare un sistema organico al fine di offrire una contiguità reale e non solo geografica tra territori, una contiguità che va intesa anche come uno stesso modo di intendere il progetto di sviluppo futuro.

Vincenzo Garofalo