Il sindaco di Spadafora: “La Città Metropolitana al momento è un punto interrogativo”

“Secondo me l’aspetto più difficile sarà mettere insieme e soprattutto d’accordo 51 comuni, tenendo conto delle differenti identità, istanze, vocazioni”.

Giuseppe Pappalardo è appena stato confermato nella poltrona di primo cittadino di Spadafora, i suoi concittadini hanno premiato un’amministrazione attenta alla vocazione turistica del paese ed alle necessità del territorio.

Sulla Città Metropolitana non ripone molta fiducia, soprattutto perché le informazioni scarseggiano e sembra che tutto si sia fermato subito dopo l’approvazione della legge all’Ars che istituisce sia le tre città che i Liberi Consorzi.

“Il problema è anche io dopo- ci spiega- perché sarà difficilissimo con queste premesse così vaghe riuscire a gestire quello che sarà un vero e proprio carrozzone. Ogni singolo comune avrà esigenze e proposte diverse e vorrà autonomia. I veri problemi nasceranno il giorno dopo l’accorpamento. Mi chiedo come si farà a mettere insieme comuni così diversi, basti pensare alla provincia di Messina con realtà diverse dalla zona jonica a quella tirrenica”.

Ci sarà anche lui il 6 giugno a Palazzo Zanca all’incontro convocato dal sindaco Accorinti con i colleghi dei 51 comuni chiamati a far parte di Messina Città Metropolitana. E con gli altri sindaci Pappalardo condivide il disagio per la carenza di informazioni e concertazioni che finora hanno caratterizzato il percorso avviato e voluto dalla giunta Crocetta.

“Se ne parla pochissimo. Fino a questo momento, quanto a dettagli, la Città Metropolitana è un punto interrogativo. Io mi auguro che la fase della concretizzazione porti quei vantaggi annunciati. In questi mesi le uniche città a muoversi con l’intento di farla da padrone sono Catania e Palermo. Rischiamo di venire schiacciati”.

L’ipotesi di un’Area integrata dello Stretto piace al sindaco di Spadafora, perché Messina e Reggio Calabria a suo avviso hanno molti punti in comune. Quanto alle istanze che riguardano Spadafora non ha dubbi: “Il polo turistico nella nostra area è l’unica via d’uscita per rimuovere la crisi. Occorre puntare sul turismo, che è la vera vocazione di questo territorio e sulle infrastrutture collegate. Ad Accorinti porterò il progetto che stiamo portando avanti, il porticciolo di Spadafora. Siamo a metà strada tra Milazzo e Messina, la collocazione ideale”.

Non rimpiange molto la vecchia Provincia “negli ultimi anni andava a rilento, ma ogni tanto qualche risposta la dava. Adesso non sappiamo a cosa andiamo incontro con la Città Metropolitana”

Rosaria Brancato