“La provincia di Messina avrà due parlamentari dell’Udc, Gianpiero D’Alia e Saro Sidoti”. Così esordisce il segretario regionale del partito, nonché senatore uscente e capolista in entrambi i collegi, Sicilia 1 e Sicilia 2 per la Camera, Gianpiero D’Alia, nel presentare i candidati della lista dei centristi. Accanto a lui in conferenza stampa ci sono il deputato uscente Pippo Naro, che non si è ricandidato e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone “il primo messinese dopo oltre 20 anni a ricoprire una carica di tale prestigio”, sottolinea D’Alia. Al tavolo della conferenza nella sede del partito, tutti gli altri candidati, per il Senato, nel listone unico con Montiani e Fli: Saro Sidoti (numero 2 in lista dopo Casini), Pietro La Tona, Renato Mancuso Assunta Massaro, per la Camera Giorgio Muscolino, Matteo Francilia, Daniela Bruno.
Il segretario regionale Udc sottolinea la presenza nelle liste di giovani “perché noi il rinnovamento non lo facciamo a parole” e ad esempio Saro Sidoti sarà il più giovane senatore d’Italia. I centristi sanno bene che la scelta di correre con chi negli ultimi mesi ha fatto piangere lacrime e sangue agli italiani è dura da digerire, ma sono convinti che la serietà e la correttezza di un governo, quello Monti, intervenuto dopo le devastazioni del berlusconismo saranno premiate dagli elettori. Stando alle ipotesi di voto in questo momento l’alleanza a tre al centro si attesterebbe sul 15, 16%, perché l’Agenda Monti punta su un progetto e non sulla coalizione ed è proprio questa l’unica vera novità rispetto ad esempio ad una miriade di piccoli movimenti che puntano solo a rosicchiare consensi agli avversari.
“Per noi sono indispensabili tre punti in futuro: fare finalmente una legge sui partiti, sul modello tedesco, con tanto di statuto- prosegue D’Alia- fare una riforma elettorale con il ripristino delle preferenze, finora non ci siamo riusciti per colpa del Pdl e del Pd che non la volevano. Infine una riforma costituzionale”.
A proposito di riforma elettorale l’Udc presenterà all’Ars quanto prima la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere, che consente di poter esprimere due preferenze, una maschile ed una femminile, ed entrambi i voti risultano validi. L’idea è buona se poi non viene utilizzata come al supermercato con le offerte del 3×2, con lo stesso bacino di voti ne prendi due, una delle quali ti sarà fedele per tutta la vita (e non è neanche tua moglie….).
I centristi dunque dopo aver portato alla vittoria Crocetta in Sicilia alleandosi col Pd cambiano strategie, ma in realtà, spiega il senatore “sono due diversi terreni di gioco. Crocetta lo abbiamo sostenuto sulla base di un progetto di rinnovamento e i fatti ci hanno dato ragione. Qui siamo sul piano nazionale, con altre logiche. Avremmo potuto condividere l’alleanza con Bersani, ma poi lui ha scelto Sel. Ha voluto ripetere l’Unione di Prodi. A questo punto appare difficile che dopo il voto ci possa chiedere di governare insieme, perché tra noi e Sel ci sono opinioni diverse su troppe cose”.
Con l’Udc comunque “mai dire mai”, perché in fondo un accordo su qualcosa lo si trova sempre prima o poi. Secondo D’Alia non ci sarà lo stesso tasso di astensionismo rispetto alle regionali e sarà fondamentale il voto degli indecisi.
Nelle liste Udc, così come al tavolo della conferenza e in sala non c’è traccia di esponenti del gruppo Beninati, transitato con i centristi alla vigilia delle regionali dopo un burrascoso divorzio con un Pdl troppo a destra. Mentre alle regionali un esponente del gruppo, Bivona, era presente in lista, stavolta non c’è traccia degli ex Pdl e pare che il malumore in casa Beninati, si stia facendo strada da un pezzo. Del resto lo stesso ex assessore della giunta Buzzanca Pippo Corvaja da settimane è dato verso altri lidi, più vicini a Tusa che alla segreteria Udc. Ma di questi malumori D’Alia dichiara di non averne sentore: “Il gruppo Beninati è con noi e voterà Udc alle Politiche e non c’è alcun problema tra noi”.
Impossibile strappargli un commento sulle amministrative, argomento questo che sarà sicuramente affrontato da fine febbraio in poi, ma alcuni puntini sulle i il segretario regionale del partito li vuol mettere a proposito della situazione di Palazzo Zanca: “Se fossimo stati ascoltati 5 anni fa a proposito di un bilancio che non doveva essere approvato le cose sarebbero andate diversamente e non saremmo qui a parlare di dissesto. Per anni Messina è stata una città scartata. Il governo Berlusconi ha dato a Catania e Palermo fior di milioni di euro, senza chiedere nulla in cambio. Noi solo grazie a Crocetta abbiamo finalmente ottenuto attenzioni e somme che comunque avremo solo in cambio di garanzie e di un piano di rientro, come è giusto che sia.”. Quanto al Ponte il senatore sottolinea come a quest’ora avremmo avuto un parco progetti immediatamente cantierabili invece che andare dietro a fantasie. Per le alleanze con Genovese alle amministrative è presto per parlarne, quanto alle primarie del centro-sinistra “se le vogliono fare se le facciano”, ovvero: poi dovremo comunque sederci a tavolino. Quanto a Renato Accorinti candidato sindaco: “è un amico, è intellettualmente onesto e la pensiamo allo stesso modo su tante cose. Su altre no”.
L’Udc che di uscenti ne ha 2 a Messina si dice certa che ne avrà altrettanti a fine febbraio, uno dei quali è appunto Saro Sidoti. “E’ come se fossi candidato io- ha dichiarato Pippo Naro al riguardo- Anzi ringrazio Casini per aver candidato al secondo posto Sidoti. Io ho fatto una valutazione serena ed ho scelto di non continuare. Adesso dedicherò tutto il mio impegno alla campagna elettorale”.
Tra gli avversari diretti D’Alia non avrà più Nania, rimasto fuori dalle candidature, sia lui che il suo gruppo.
“Ho telefonato a Nania- conclude- perché anche se siamo politicamente distanti penso che la sua esclusione sia stata un atto indecoroso da parte dei responsabili del partito. Lui rappresenta un pezzo di storia del partito, non andava trattato in modo così cinico”.
Rosaria Brancato