Un ricambio generazionale nel Corpo di Polizia Municipale

Il Corpo di polizia municipale deve essere “svecchiato”. L’esortazione non proviene dall’esterno, come sarebbe facile pensare, ma dall’interno del Corpo e precisamente da quattro esponenti delle rappresentanze sindacali unitarie, Piero Allegra, Giuseppe Gemellaro, Otello Lo Prete e Pancrazio Puglia. In una nota, i quattro sindacalisti scrivono infatti: «il Corpo di polizia municipale oltre che di un’improcrastinabile ristrutturazione interna necessita di un vero e proprio ricambio generazionale, considerata la tipologia dei servizi svolti, per i quali l’età media degli appartenenti attuali alla struttura non consente di poter fare miracoli».

Allegra, Gemellaro, Lo Prete e Puglia invocano l’innesto di forze giovani , in considerazione del «livello di impegno e di usura» che investe la categoria dei vigili urbani, i quali devono coprire tutto l’arco delle 24 ore e durante 365 giorni l’anno. Anche per questo motivo, le rappresentanze sindacali unitarie del Corpo di Polizia Municipale plaudono al Consiglio comunale, che lo scorso 10 gennaio ha approvato la delibera con cui è stato ripristinato il comma 5 dell’art.28 del Regolamento di Polizia Municipale (vedi correlato), in base al quale «è esclusa la possibilità di attivare le procedure di mobilità interna da altre aree dell’Amministrazione», lasciando aperte le porte del Corpo soltanto ai vincitori di concorso, in possesso di tutti i requisiti necessari .

Il provvedimento, predisposto dal Comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi ed arrivato in aula con la firma del commissario straordinario Luigi Croce, ha suscitato parecchie polemiche e ha mandato su tutte le furie i lavoratori comunali, soprattutto i contrattisti, che non potranno più transitare nei vigili, come avvenuto di recente attraverso tre atti di interpello, e dovranno pertanto rinunciare all’incremento del monte ore, sino ad un massimo di 36 ore.

Tuttavia, secondo Allegra, Gemellaro, Lo Prete e Puglia, l’atto votato dal Consiglio comunale non è discriminatorio, quanto piuttosto frutto di un ragionamento meditato: «vi è una peculiarità di tale attività lavorativa -scrivono ancora nella nota – che impone la continuità della prestazione, anche per rapporti che esulano dagli ambiti dell’Amministrazione Comunale e che impone anche la redazione di atti urgenti , anche dio carattere giudiziario». I quattro sindacalisti non hanno però nulla contro i colleghi “contrattisti”, che «si sono bene integrati , sono una risorsa fondamentale e devono essere utilizzati nella nelle condizioni più utili (a 36 ore) per averne un impiego più proficuo».

Allegra, Gemellaro, Lo Prete e Puglia “assolvono”, dunque, gli agenti transitati da altre aree dell’Amministrazione, ma dal loro documento lasciano trapelare un messaggio chiaro: per fare i vigili non serve solo una massiccia dose di buona volontà ma anche un’alta professionalità. (Danila La Torre)