Politica

Frana di Forza d’Agrò sull’acquedotto. Ora la nuova condotta

Anni con una spada di Damocle sulle spalle. La frana di Forza d’Agrò era peggiore di quella di Calatabiano, che nel 2015 lasciò Messina a secco per tre lunghissime settimane. Solo il caso ha voluto che la condotta abbia retto ma bisognava fare in fretta per correre ai ripari. In fretta non si è fatto, almeno per l’iter burocratico fino all’avvio dei lavori. Le opere, invece, rispettano i tempi previsti.

Cantiere consegnato a marzo, durata prevista sette mesi, quindi fino a ottobre, ora si entra nel vivo.

“Sono state realizzate le paratie per la messa in sicurezza del versante – spiega il presidente dell’Amam, Salvo Puccio -. La nuova condotta, di circa 200 metri, è stata posta sul tracciato definitivo, ora si dovrà tagliare la vecchia e saldare la nuova. Presumibilmente lo faremo la prossima settimana e ovviamente si dovrà interrompere l’erogazione idrica”.

Per quanto tempo? “I lavori dureranno circa 24 ore ma proveremo a fare in modo che i messinesi non se ne accorgano – prosegue -, riempiendo in erogazione assistita tutti gli stoccaggi, usufruendo di pozzi e, eventualmente, dell’Alcantara”.

A proposito di Alcantara, l’acqua potrebbe finalmente arrivare in modo diretto a Messina, visto che sono stati conclusi i lavori di riparazione. Ma si usa solo in emergenza, a causa del costo elevato, 69 centesimi al metro cubo.

Ecco perché è sempre necessario puntare sul Fiumefreddo. “Quello di Forza d’Agrò è un intervento strutturale pesante – conclude il presidente di Amam -, permetterà di evitare che il versante frani più di quanto già accaduto, c’era un grosso rischio che è stato affrontato nel modo giusto, soprattutto in vista della stagione delle piogge. Ci sarà un piano di monitoraggio e comunicheremo gli orari di erogazione in emergenza”.

(Marco Ipsale)