Tirreno

Frana Saponara, dopo 10 anni via alla messa in sicurezza di Scarcelli

A dieci anni dall’alluvione che costò 3 vittime e devastò Saponara la Regione da il via alla gara per la messa in sicurezza della frazione Scarcelli, dove si verificò la frana-killer.

“Interveniamo a Saponara per restituire a quei luoghi tragici voglia di futuro, serenità, speranza. La tutela del territorio, che ci vede impegnati ogni giorno senza sosta, è anche e soprattutto salvaguardia della salute e della vita delle persone”, commenta il Governatore Nello Musumeci, alla guida della Struttura contro il dissesto idrogeologico, nel dare la notizia della pubblicazione della gara.

Ora i lavori, con una gara dell’importo di 4,3 milioni di euro circa e alla quale si potrà partecipare presentando le relative domande entro il 17 gennaio 2022. “Manca ormai poco per una soluzione definitiva alle numerose criticità di questa porzione di territorio che ha la più alta classificazione di rischio. Di varia tipologia le soluzioni previste, sia sulla collina sovrastante, sia sulla zona in cui si trovano le abitazioni”, spiega la Regione.

Il progetto di messa in sicurezza dell’abitato

Nelle aree a maggiore pendenza verrà eseguito il rimodellamento del pendio con l’utilizzo di gabbionate. Per impedire la caduta di detriti, invece, nelle parti dove risultano rocce fratturate, si procederà con la posa di reti metalliche ad alta resistenza. Verranno effettuate varie opere per una corretta regimentazione delle acque, con una serie di drenaggi e canalizzazioni, e la pulizia dell’alveo del torrente Scarcelli, previa verifica della funzionalità delle briglie esistenti. Per garantire la stabilizzazione della coltre superficiale, il contrasto dell’erosione e la rinaturalizzazione dei luoghi, il progetto prevede l’adozione della tecnologia dei prati armati.

La tragedia di Saponara

Dieci anni esatti: sono quelli trascorsi da quel giorno maledetto del novembre 2011 in cui una frana provocò la morte del piccolo Luca Vinci, di 10 anni, di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, 55 anni il primo e 25 il secondo. Una tragedia che ancora oggi è indelebile, nei suoni – con il boato che accompagnò la colata di fango e detriti che scendeva sulle case arroccate nel costone – e nel terribile scenario che si presentò agli occhi increduli dei tanti che si precipitarono tra le macerie, nel tentativo di salvare vite umane.