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Francesco, 89 anni, su sedia a rotelle e con l’ossigeno non riesce a vaccinarsi. La figlia: “Ci faranno sapere”

Francesco ha 89 anni e vive a Messina, al momento non è ancora riuscito a fare il vaccino per il Covid-19. Costretto a casa sulla sedia a rotelle e attaccato alla bombola dell’ossigeno non può muoversi facilmente da casa.

Per la sua età è tra i soggetti fragili che, anche se non obbligati, sono vivamente raccomandati di restare a casa evitando spostamenti e contatti. Per questo la figlia da oltre una settimana sta cercando di prenotargli la vaccinazione a domicilio, senza però riuscirci.

La denuncia della figlia: “Mi faranno sapere”

La figlia, ben conscia della situazione del padre, ha inserito i dati sul sito per la prenotazione per poi chiedere la vaccinazione a domicilio. Ma l’iter è stato subito interrotto, perché il sistema non ha riconosciuto i dati definendoli ‘inesatti’.

Nevina ha quindi voluto effettuare un’ulteriore verifica recandosi all’Agenzia delle Entrate per verificare il codice fiscale e la tessera sanitaria del padre. Lì le hanno assicurato che era tutto a posto e quindi i dati sono esatti.

Lo scambio di telefonate con il numero verde

La figlia ha quindi chiamato più volte il numero verde. La prima volta il 26 febbraio, quando le avevano assicurato che dopo i controlli del caso l’avrebbero richiamata. Questo non è avvenuto e Nevina ha richiamato il 2 marzo il numero verde e, racconta,: “Dopo oltre quattro telefonate, alcune in attesa da 12 minuti” ha ricevuto come risposta che “i tempi sono lunghi” e che le faranno sapere.

Il padre Francesco di 89 anni quindi al momento resta a casa senza vaccino nonostante sia tra i primi, per età e patologie, ad averne diritto. Un diritto che gli viene negato al momento negato dai tempi… lunghi.