Niente accordo sul Piano di Riequilibrio. Nina Lo Presti e Gino Sturniolo “lasciano” Accorinti

La classica goccia che ha fatto traboccare un vaso stracolmo e che, da un momento all’altro, dava l’impressione di poter “esplodere”. L’occasione è la mancata intesa sul piano finanziario di riequilibrio, ma Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti avevano più volte manifestato il proprio disaccordo su tutta l’azione politica della giunta Accorinti. Via da Cambiamo Messina dal basso visto che, sul piano decennale, considerato il documento più importante di tutto il mandato, l’amministrazione comunale avrà il supporto di parte di quella che dovrebbe essere opposizione, ma non avrà l’ok da parte dei due consiglieri “amici”.

“Fin dai primi giorni dell’azione della giunta – afferma Sturniolo – ho visto una prassi opposta a quella prevista. Altro che democrazia partecipativa, il sindaco ha deciso che Cambiamo Messina dal basso era rappresentata solo da lui e dagli otto assessori. E più il tempo passava più la cosa si consolidava. Abbiamo iniziato a fare timide critiche poi sempre più palesi fino ad arrivare alla separazione”.

Ne avete parlato con Accorinti e con la giunta? “Più volte – risponde Sturniolo – ho manifestato i miei dubbi sull’azione politica. Sul piano di riequilibrio, in particolare, è stata fatta una sola riunione in anno e solo dopo l’approvazione da parte della giunta ci sono stati altri quattro incontri, quando non c’era ormai più alcuna possibilità di proporre emendamenti”.

Qual è il pensiero all’interno del movimento sul piano di riequilibrio? “Le posizioni sono controverse – spiega il consigliere – ma tutti ne criticano la gestione e pensano che sarà una tragedia sia in caso di approvazione del piano sia in caso di dichiarazione di dissesto. Io boccerò il piano perché l’amministrazione non ci ha mai messo nelle condizioni di costruirne uno differente né si è mai posta il problema neppure di discuterne con il proprio gruppo consiliare. E non voterò il dissesto, ma sarà eventualmente un riconoscimento di ciò che avviene”.

A questo punto, quale sarà il futuro politico di Sturniolo? “Andrò necessariamente al gruppo misto. Non avrei mai voluto che arrivasse questo triste momento, stare all’interno di Cambiamo Messina dal basso era molto più bello, ma la mia permanenza è stata compromessa dalla tristezza della politica impressa da Guido Signorino. Di certo non aderirò a nessun gruppo consiliare esistente, eventualmente si potrebbe valutare la formazione di un altro”.

E se Sturniolo tentennava, chi da tempo covava la decisione è Nina Lo Presti, che aveva sin dal primo momento “inaugurato” la stagione delle critiche nei confronti dell’amministrazione comunale. Perché, allora, abbandonare il gruppo adesso e non prima? “Perché adesso c’è in ballo un documento che riassume tutta la politica di governo cittadina da qui ai prossimi dieci anni – afferma la Lo Presti – e sana una situazione pregressa di malgoverno che ha portato Accorinti a diventare sindaco. Il piano mette in campo il più grande condono tombale di tutte le malefatte di chi ci ha governato finora che viene scagionato senza nessuna accusa. Ci accolliamo un debito da 500 milioni di euro, di cui solo 335 all’interno del piano, e immaginiamo una rateizzazione che peserà sui bilanci familiari di tutti i cittadini per dieci anni”.

Nina Lo Presti ha più volte ricevuto critiche dall’interno di Cambiamo Messina dal basso, per essere stata troppo dura nei confronti dell’amministrazione e per aver assunto un ruolo di opposizione invece che di supporto. “Sono sempre stata un soggetto scomodo – riprende –, una voce fuori campo rispetto ad un’opposizione che è stata troppo fragile e concentrata su contestazioni non politiche. Finora tutti i provvedimenti tesi al miglioramento della qualità della vita sono stati osteggiati dai consiglieri d’opposizione, mentre sulla linea economico-finanziaria si trova sempre la convergenza. Evidentemente c’è una compatibilità di pensiero più ragionieristica che altro”.

Anche la Lo Presti finirà nel gruppo misto, ma non vuole parlare del proprio futuro politico. “Sono valutazioni che faremo – conclude -, perché non ci saremmo mai immaginati una situazione del genere. Avevamo detto che avremmo aperto alla partecipazione della città, invece è stato un anno di lavoro, anche intenso, di questo va dato atto, ma sconosciuto a noi e alla città”.

(Francesca Stornante – Marco Ipsale)