Servizio 118 nel caos, i lavoratori Seus propongono soluzioni

Carente ed approssimativa gestione dei mezzi e delle risorse umane, assoluta mancanza di strategie di sviluppo aziendale nelle cosiddette attività secondarie, cioè quelle che, secondo quanto prevedeva il Piano Industriale, dovevano servire ad eliminare l’esubero di personale. Per i lavoratori della Seus 118, l’azienda che gestisce il servizio di trasporto per l’emergenza-urgenza 118 in tutto il territorio siciliano, sono questi i motivi del lento e inesorabile declino della Seus. “Inutile continuare ad attaccare i lavoratori, si inizi a pensare ad un vero e proprio piano di rilancio aziendale” dicono gli operatori Seus di Messina e provincia dopo essersi riuniti a Palazzo Zanca per discutere dei tanti problemi che affliggono la categoria.

Dall’incontro è emerso anche un altro passaggio di non poco conto: la necessità di rendere qualificate le nuove figure professionali come quella degli infermieri, soprattutto alla luce del fatto che fin dalla riorganizzazione nel 2010 non è mai stata effettuata una chiara valutazione del personale. I lavoratori chiedono che invece questa volta vengano valutate le competenze acquisite in ambito SISE, cercando di sfruttare al meglio le capacità sviluppate e non lasciandosi guidare, come è stato fatto nel 2010, solo dalla volontà di annientare tutto quello che di buono c’era e c’è.

Con questo primo incontro i lavoratori hanno voluto dimostrare unità di intenti, si sono riuniti Autisti/Soccorritori ed Amministrativi, iscritti e non al Sindacato, per la prima volta si è cercato di fare fronte comune.

Al Presidente della Regione, all’Assessorato alla Salute, alla Dirigenza SEUS ed ai Sindacati chiedono la tutela del Contratto di Lavoro full-time con la garanzia delle 156 ore. Non vogliono però limitarsi a contestare le decisioni aziendali dettate dalla politica regionale, ma non vogliono neanche prestarsi a strumentalizzazioni quindi hanno delle precise richieste ma accompagnate da alcune proposte:

  • ricognizione interna relativa all’individuazione delle responsabilità, in riferimento all’incarico svolto, relative allo stato in cui versa la società e qual ora se ne riscontrino, l’immediata azione di responsabilità e richiesta danni in capo al singolo;
  • riorganizzazione aziendale nel rispetto delle competenze, tralasciando quelle degli ultimi tre anni;
  • immediata attivazione di tutti quei servizi sanitari secondari che si possono svolgere per statuto per statuto ed eventuale modifica dello stesso per lo svolgimento anche di altri al momento non previsti;
  • attuazione del Decreto Assessoriale riguardante il trasporto emodializzati che prevede ad oggi una partecipazione del 23% su base regionale;
  • gestione interna delle eccedenze e non affidamento delle stesse alle Associazioni di Volontariato.