Dal cavalcavia fino a villa Sabin. La camminata per documentare il “mare negato”

"Quanti messinesi sanno che nella nostra città solo cinquant'anni fa si faceva il bagno dove oggi approdano i traghetti privati? E quanti si sono chiesti per quale motivo il Comune pagava un canone all'Autorità Portuale per l'utilizzo del viale della Libertà? Messina negli ultimi decenni ha progressivamente perduto il rapporto diretto con il proprio mare. Una linea di costa utilizzata da sempre per le attività produttive e trasporti o semplicemente abitata per vivere, pescare, incontrarsi, divertirsi, è stata sottratta non solo all'uso quotidiano ma anche allo sguardo e alla memoria collettiva per farne una discarica o terra di conquista per interessi speculativi. Ma le recenti iniziative per favorire il recupero del'affaccio a mare a partire dalla zona falcata hanno evidenziato i rischi connessi alla possibilità di investire grandi somme di denaro pubblico nella lotta al degrado di una significativa porzione del territorio cittadino e allo stesso tempo offerto l'occasione ai cittadini di provare a riprendersi quello che è stato sottratto loro nel tempo".
Cambiamo Messina dal Basso, dopo aver promosso insieme ad associazioni e sindacati la manifestazione "Il Mare Negato", continua lungo il percorso avviato lo scorso 16 gennaio e invita tutti ad unirsi alla Camminata Fronte mare che si svolgerà il prossimo sabato 14 maggio. L'appuntamento è alle 9 alla villetta Royal per camminare fino a Villa Sabin passando per il Cavalcavia – Largo Minutoli (fermata tram Municipio) – la Passeggiata a Mare e l'ex Cittadella Fieristica – gli imbarcaderi dei traghetti privati – la fontana di fronte ex Standa – il lungomare del Ringo. "Documenteremo con foto e video – scrivono gli organizzatori – il mancato accesso libero al mare, faremo le nostre proposte alle istituzioni e alla città intera per riprendere a far vivere a tutti il mare fino a oggi negato".