Addio alle Province confermato, in arrivo commissari prima e consorzi poi, ma occhio alle date

Il disegno di legge sull’abolizione delle Province vola verso la Sala d'Ercole. La fumata bianca si è avuta dopo la riunione dei capigruppo – alla quale ha partecipato anche il presidente della Regione Rosario Crocetta – che ha deciso di dare priorità al testo varato dalla giunta lunedì sera, rispetto a quelli già giacenti in commissione. Il ddl sarà discusso martedì prossimo a Sala d’Ercole, dove arriverà con il voto della commissione Affari istituzionali, pronta a riunirsi dopo la sospensione di questa mattina chiesta dal presidente Forzese in vista dell’incontro tra i capigruppo.

Il disegno di legge voluto da Crocetta prevede l’abolizione delle Province e, all’articolo 7, indica un periodo di sei mesi entro cui approvare un’altra legge che specifichi nel dettaglio la complessa transizione. Saranno commissariate le Province in scadenza di mandato, come ad esempio la nostra . Il ddl non contiene alcuna norma transitoria per il rinvio del voto con la conseguenza che, se non venisse approvato dall’ Aula prima della convocazione dei comizi elettorali -che avverrà il 27 marzo – le elezioni sarebbero confermate.

LE REAZIONI

Il più entusiasta è il presidente Crocetta. “Credo che anche il centrodestra lo voterà – dice – mentre già c’è la convergenza di grillini e autonomisti”. Il periodo di tempo di sei mesi – prosegue il governatore– ci consentirà di studiare la situazione caso per caso, Provincia per Provincia. Sarà l’occasione per confrontarci con le varie parti in causa. Quello che è certo è che in questo modo diamo vita ad una manovra importante di spending review .Nell’immediato invece – spiega – risparmieremo 10 milioni e 300mila euro”.

Torna il sereno tra i partiti di maggioranza, compresa l’Udc. “Sul percorso siamo d’accordo – afferma il capogruppo all’Ars, Lino Leanza – cammin facendo contribuiremo alla strutturazione di questo passaggio dalle Province ai consorzi”.

“Siamo molto soddisfatti – dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all’Ars – adesso –- si gioca finalmente a carte scoperte. Siamo soddisfatti anche perché la nostra proposta ha trovato un’ampia condivisione, ed anche con il Movimento 5 Stelle abbiamo trovato convergenza sui punti principali della riforma. Entro sei mesi durante i quali gli enti saranno commissariati da ufficiali prefettizi – conclude Gucciardi – l’Ars metterà a punto la riforma e i tanti ‘dettagli tecnici’ che non possono essere decisi in un giorno”.

Apertura anche da parte dei grillini. “Siamo d’accordo – sostiene il capogruppo all’Ars del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri – anche perché questo ddl è molto simile a quello che avevamo presentato. I consorzi permetteranno di valorizzare tutte le realtà comunali e porteranno un considerevole risparmio, a mio avviso anche superiore ai 50 milioni di euro”.

Ostile l’atteggiamento del centro-destra “Abbiamo evitato che il governo, soltanto per un’esigenza propagandistica, portasse in Aula un ddl di istituzione dei liberi consorzi dei Comuni, in luogo delle attuali Province, il quale avrebbe creato confusione istituzionale e aumenti dei costi della Cosa pubblica”. lo dice il vicepresidente del gruppo Pdl, Marco Falcone, dopo la conferenza dei capigruppo durante la quale si è deciso soltanto su una norma transitoria, in attesa, come sottolinea Falcone “di un attento esame delle sfaccettate problematiche che la riforma della Province comporta”.