Incendio nella vecchia galleria di Camaro. Notte da incubo per i residenti della zona

E’ stata una notte da incubo quella vissuta dai residenti della zona nei pressi della vecchia galleria ferroviaria di Camaro, non più in funzione dal 2001, quando venne sostituita dalla Galleria dei Peloritani. Da allora, però, tutta l’area è stata abbandonata e quanto più volte paventato dagli abitanti si è puntualmente verificato stanotte. Sono andati a fuoco, per mano di ignoti, alcuni cavi di rame presenti all’interno della galleria e, man mano, l’incendio si è propagato all’esterno, provocando una grossa nube di fumo nero e ricoprendo le abitazioni.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti una prima volta intorno a mezzanotte e mezzo, ma l’incendio ha assunto proporzioni ben più vaste poco dopo, tanto che, per risalire alla “fonte”, è stato necessario accedere in galleria dal versante di Gesso.

I disagi, per gli abitanti, sono stati acuiti dagli impedimenti di alcuni cancelli della ferrovia che sbarrano il passaggio delle automobili. Così, alcuni residenti sono stati evacuati, mentre altri sono dovuti andar via a piedi e con l’ausilio di maschere antigas. Sul posto, anche Carabinieri e Polizia per supportare la popolazione.

L’incendio è stato domato intorno alle 4 del mattino, ma tra gli abitanti è rimasta la paura per quanto accaduto. Abbiamo raccolto lo sfogo di uno dei residenti, Rosario Soraci: “I Vigili del Fuoco – ci racconta – hanno dovuto rompere diversi cancelli per operare i soccorsi. Non è la prima volta che gli interventi vengono rallentati a causa di questi impedimenti. Era già accaduto che le ambulanze avessero difficoltà ad accedere alle abitazioni. Qualche anno fa c’è stata anche una frana ed ogni volta si ripresentano gli stessi problemi. Abbiamo chiamato in causa la Ferservizi di Palermo ma non abbiamo mai ottenuto alcuna risposta. E’ una situazione diventata insostenibile. Non c’è alcuna motivazione per tenere chiusi quei cancelli – conclude -. E, anche se ci fosse, nessuna potrà mai essere valida quanto la salvaguardia delle vite umane”.

(Marco Ipsale)