Provincia, ecco i 59 assenteisti

Settantadue indagati iniziali. Una lunga serie di permessi e compensanzione di servizi passati ai raggi x dagli investigatori. Alla fine dell'indagine sono 59 i dipendenti della Provincia regionale di Messina, che ne conta in totale quasi 900, per i quali il sostituto procuratore Antonio Carchietti ha cristallizato l'ipotesi di reato di truffa. Si tratta per lo più di dipendenti in servizio al Palazzo degli Specchi, ma ci sono anche diversi dirigenti di Palazzo dei Leoni. E il caso ha voluto che proprio ieri, mentre gli avvisi dell'inchiesta venivano notificati, a molti altri dipendenti veniva comunicato ufficialmente anche il collocamento a riposo.

Ecco i nomi: Rosario Anastasi, Francesca Sofia, Teodora Scandurra, Paola Franciò, Umberto Andò, Demetrio La Torre, Giuseppe Di Giorgio, Salvatore Gullì, Giovanni Sidoti Pinto, Graziella Currenti, Santo Arrò, Andrea Valenti, Caterina Basile, Pasquale Retti, Antonino Bonansinga, Ettore Grimaldi, Gaetano Mangano, Roberto Branca, Giovanni Liotta, Antonino Infondenti, Santi Paladino, Anna Burrascano, Giovanni Tripodo, Rosario Bruschetta, Antonino La Camera, Carmela Caiezza, Giorgina Rosaria Caruso, Giuseppe Parisi, Daniela Cafeo, Giovanni Loria, Placido Giordano, Salvatore Libro, Alfio Tiano, Giuseppe Gemelli, Santo Mondello, Mario Micali, Maurizio La Spina, Maria Caputo, Nicola Libro, Rosario Mondello, Orazio Lombardo, Maria Giovanna Militello, Rosa Arnò, Carmelo Gambadoro, Natale Chillemi, Domenica Mangraviti, Domenica Di Fini, Angela Rosalba Melita, Daniele Santi Piccione, Giuseppe Giacobbe, Alfredo Misitano, Luigi Triglia, Marisa Passalacqua, Cosimo Pistorino, Santo Patané, Angela Criscillo, Carmela Sedia, Francesco Cristaudo e Santo Bonasera.

Gli accertamenti della magistratura sono partiti diversi anni fa, prima coordinati dal pm Liliana Todaro, poi passati al collega Carchietti, nel frattempo impegnato sulla analoga inchiesta sull'Istituto autonomo case popolari. La svolta è dell'aprile scorso: all'ultimo blitz a Palazzo dei Leoni la Digos ha chiesto all'ufficio personale i tabulati di 72 dipendenti, concentrandosi sui permessi di cui avrebbero usufruito e no a cavallo delle precedenti feste natalizie. Alla fine i controlli hanno rivelato la posizione irregolare di 59 persone che risultavano a lavoro mentre erano da tutt'altra parte. Le contestazioni sono le più svariate: dall'assenza arbitraria in orario di lavoro per sbrigare proprie commesse fuori dal palazzo alla gestione "in proprio" delle ore in compensazione.

L'ente di via Cavour, guidata dal Commissario Filippo Romano, ha annunciato che chiederà copia alla Procura degli atti per valutare la costituzione di parte civile.

(Alessandra Serio)