Palasport inagibile: il Comune vuole affidarlo in gestione ai privati, ma occorrono 200mila euro

L’incresciosa telenovela del Palasport di Furci fa registrare un’altra puntata. Priva di soldi, l’Amministrazione comunale ha pensato di ricorrere all’affidamento dell’impianto ai privati. I quali, dal canto loro, dovranno provvedere all’adeguamento funzionale. Ovvero, dovranno renderlo agibile ed eseguire la manutenzione straordinaria necessaria per renderlo fruibile. Nei mesi scorsi il Comune parlava di una spesa che si aggirerebbe intorno ai 200mila euro. In merito c’è un preventivo redatto dall’ufficio tecnico dell’ente locale, che porta la firma del geometra Domenico Gennaro e prevede 156mila euro per lavori, di cui: 13mila 313 per murature, 67mila 285 per intonaci e controsoffitti, 13mila 430 per infissi, 7mila 402 per arredi, 26mila 729 per impianti elettrici, 13mila 358 per la revisione dell'impianto fognario e 15mila 400 euro per la sistemazione dell'area esterna. Direzione lavori, collaudo, Iva e imprevisti incidono invece per un totale di circa 42mila euro. L’Amministrazione ha predisposto lo schema di avviso esplorativo per affidare in concessione la gestione del Palasport. Bisogna vedere se ci sono società, enti o comunque privati che si accolleranno la spesa. Di certo si parla di cifre ingenti. Rimane il rammarico nel vedere quella struttura chiusa da anni.

E’ il migliore impianto sportivo coperto del comprensorio. Può contare su una tribuna di 500 posti e un’area esterna di circa 4mila metri quadrati. La palestra è stata più volte inaugurata, soprattutto a ridosso di elezioni amministrative. E poco dopo nuovamente chiusa. Annovera nella sua brevissima attività una grande festa in onore di Giannicola Casale, il judoka di Furci Siculo che ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 giungendo settimo. Qualche partita di volley e poi è calato il sipario. Di recente è stato acceso un mutuo con la Cassa depositi e prestiti di 120mila euro per il ripristino della struttura in legno lamellare. Ma ciò non è bastato ed era noto. Oltre alla ristrutturazione delle capriate in legno, il cui logoramento ha indotto i tecnici del Comune, quattro anni addietro, a disporre la chiusura dell’impianto, servono ulteriori interventi. Bisogna far fronte all’opera dei vandali che hanno distrutto i seggiolini degli spalti e danneggiato gravemente il quadro elettrico. Inoltre si dovrà provvedere all’abbattimento delle barriere architettoniche ed al ripristino degli spogliatoi.

Carmelo Caspanello