Lo Stretto fra 200.000 anni, quando si potrà raggiungere la Calabria a piedi

Se già all’interno del mondo scientifico da decenni si dibatte su come si sia originato lo Stretto di Messina, figuriamoci una previsione su come esso potrà evolversi in futuro. In realtà, gli ultimi studi elaborati, come quello dei noti sismologi, Valensise e Pantosti, evidenziano come il progressivo sprofondamento dello Stretto, interpretato per mezzo di una classica struttura a “graben” (fossa tettonica), imposto dalla faglia che si trova sotto di esso, non riuscirà a compensare gli effetti dei tassi del sollevamento a grande scala (regionale) di tutto l’Arco Calabro, ossia dei rilievi che contornano lo Stretto di Messina (Aspromonte e Peloritani). Sollevamento che localmente procede a una velocità minima di 0,9–1,0 mm l’anno, un divario netto con il tasso di “subsidenza” (sprofondamento verso il basso) proprio dello Stretto, decisamente minore (con forti accelerazioni solo quando si verificano i grandi terremoti come quello del 1908). In altre parole, la faglia che ha generato il terremoto del 1908 certamente, con il ripetere di altri forti terremoti come quello del 1908 (fra qualche secolo), renderà lo Stretto progressivamente più largo e profondo. Nonostante ciò non potrà impedire che lo Stretto stesso, incluse le sue porzioni sommerse, venga progressivamente sollevato, trasformandosi, in migliaia di anni, dapprima in uno stretto canale e quindi in una striscia di terra emersa nel settore settentrionale, fra la penisola di Ganzirri e Cannitello. Ulteriori conferme di tale studio vengono pure dall’estrapolazione del trend delle linee di riva antiche che indicano che per effetto del solo sollevamento a grande scala, la linea di costa calabrese si sposta verso quella siciliana a una velocità che è da 10 a 15 volte superiore alla velocità con la quale lo Stretto si estende. Anche la costa siciliana avanza verso quella calabrese, ma a una velocità minore a causa della topografia più ripida dei fondali, specie attorno la parte a sud di Messina (litorale meridionale). L’evoluzione geologica suggerisce quindi che non più tardi di 200.000 anni da oggi, sempre che non intervengano altri processi erosivi o deformativi (che possono essere veramente invasivi visto la presenza di forti correnti di marea), la Sicilia non sarà più un’isola come la conosciamo oggi e lo Stretto di Messina potrà essere attraversato a piedi nella sua sezione più settentrionale, dove comparirà una striscia di terra che unirà la sponda siciliana a quella calabrese. In pratica la geografia odierna verrà notevolmente stravolta e lo Stretto si trasformerà in una stretta baia rivolta a sud.

Daniele Ingemi