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Galati Mamertino mette l’acceleratore alla Scuola degli Antichi Mestieri

La Scuola nasce da una fortunata e fruttuosa sinergia tra il Comune di Galati Mamertino e DAF Associazione Culturale. Queste due realtà infatti, all’indomani dell’uscita del bando regionale sulla costituzione e l’avviamento delle Scuole degli Antichi Mestieri e delle Tradizioni Popolari, si mettono subito a lavoro e predispongono un progetto che troverà positivo accoglimento da parte dell’Assessorato regionale Beni Culturali e Identità siciliana.
Il progetto, cui hanno lavorato gli esperti Angelo Campolo e Gaetano Majolino, è stato centrato sul cantastorie, figura che ha profonde radici nel territorio della nostra Regione.
Dopo l’avvio nel mese di dicembre, adesso il Comitato direttivo ha già avviato la programmazione e le attività per l’anno 2019.
“Nel mese di aprile due nostri esperti, Angelo Campolo e Delfio Plantemoli, lavoreranno con gli studenti dell’Istituto comprensivo. Angelo terrà delle lezioni sulla figura del cantastorie di ieri e di oggi, facendo lavorare i ragazzi con degli esercizi di scrittura. Delfio lavorerà sulle favole siciliane, e parlerà del Pitrè, di Capuana e degli altri importanti ricercatori siciliani, oltre che della raccolta delle Mille e una Notte. Racconterà una favola per far vedere anche alcune tecniche narrative dei “cuntisti” e, infine, proverà a coinvolgere i bimbi in maniera diretta anche stimolandoli a fare loro stessi una ricerca attraverso i loro parenti più anziani”
Partners strategici della Scuola sono l’Istituto scolastico comprensivo diretto da Rita Troiani e la Società di Mutuo Soccorso presieduta da Gaetano Campisi.
La Scuola si prefigge l’obiettivo di diventare punto di riferimento per l’area dei Nebrodi, ma gravitando anche ed essendo elemento propulsivo per i monti Peloritani, grazie alla sinergia col Museo di Cultura e Musica Popolare di Gesso, il cui curatore è Mario Sarica.
Il coordinamento è del Vice – Sindaco Vincenzo Amadore.
La Scuola ha due Direttori, nelle persone di Calogero Emanuele e Giuseppe Ministeri