Nuova via don Blasco, in attesa di una circolare regionale. Ma c’è già un piano B

"A seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante il nuovo Codice dei contratti pubblici, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 91 del 19 aprile 2016, si rende opportuno precisare quanto segue: 1. Ricadono nel previgente assetto normativo, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, le procedure di scelta del contraente ed i contratti per i quali i relativi bandi o avvisi siano stati pubblicati entro la data del 18 aprile 2016. 2. La nuova disciplina in materia di contratti pubblici, dettata dal decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, come previsto dall’art. 216 dello stesso, si applica alle procedure ed ai contratti per i quali i bandi e gli avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati a decorrere dal 19 aprile 2016, data di entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici. 3. Gli atti di gara già adottati dalle amministrazioni, non rientranti nelle ipotesi indicate al punto 1., dovranno essere riformulati in conformità al nuovo assetto normativo recato dal decreto legislativo n. 50 del 2016".

E’ il testo di una nota firmata dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, e dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Una nota che ha messo nei guai tante amministrazioni pubbliche che avevano pubblicato bandi di gara a partire dallo scorso 19 aprile e che ora, secondo quella nota, dovranno rifarli.

Tra queste rientrano anche il Comune di Messina e la nuova via don Blasco, un’opera attesa da un paio di decenni la cui gara d’appalto era stata pubblicata da Palazzo Zanca proprio il 19 aprile e sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 22 aprile. Qualche giorno di differenza, dunque, rischia di creare l’ennesimo intoppo su un’infrastruttura che ha già superato una miriade di ostacoli.

“La pubblicazione di una gara d’appalto – afferma l’assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola – è un procedimento molto lungo. Serve un periodo transitorio per completare quanto in essere, se invece si sceglie una data dall’oggi al domani si rischia di vanificare tanto lavoro. Per un paio di giorni, mi sembra una follia rifare una gara e far perdere altri sei mesi di tempo. Tra l’altro, non è il nostro caso, ci sono molti appalti che perderanno finanziamenti”.

La regione siciliana, in quanto a statuto speciale, deve recepire la nuova legge e, a brevissimo termine, emanerà una circolare in cui spiegherà se accoglierà pienamente la nota di Cantone e Delrio o se concederà un po’ di tempo per “salvare” le gare già pubblicate. “La Regione ci ha detto di aspettare – prosegue De Cola -, speriamo sia un’attesa brevissima anche perché, in caso di responso negativo, prima ritiriamo la gara e prima ci rimettiamo al lavoro per ripubblicarla”.

Il gruppo di lavoro che segue l’appalto della nuova via don Blasco, in ogni caso, non è rimasto fermo e ha già concordato con l’Urega, l’Ufficio regionale per le gare d’appalto, un piano B: “Si dovrebbero minimizzare i ritardi – conclude l’assessore -, mi dicono solo 15 giorni, andrebbe bene anche un mese. Bisognerebbe comunque rifare la gara ma l’Urega darebbe priorità, in considerazione del fatto che si tratta di un appalto molto importante. Probabilmente si dovrebbe posticipare il termine per le offerte anche a luglio ma speriamo che la Regione ci dia buone notizie e che non ce ne sia bisogno. Resta un po’ di rabbia perché si presentano continuamente ostacoli, sembra una maledizione”.

(Marco Ipsale)