Finali Zero Robotics. L’esperienza del team messinese “WALL-E 2.0”

Notizie d’oltreoceano arrivano dal team “Wall-E 2.0” riguardo la competizione ZERO ROBOTICS istituita dal MIT (Massachusetts Institute of Technology). I ragazzi dell’Istituto Verona Trento, una volta arrivati a destinazione, hanno presenziato alla conferenza che ha permesso alle varie squadre partecipanti di presentarsi alla sala. La squadra messinese è stata accolta da un grosso boato e da una miriade di applausi, in quanto unica squadra europea presente alle finali americane del concorso. Dopodiché le varie squadre hanno illustrato le varie strategie di gioco attraverso i vari video dai partecipanti. Molto ben accolta è stata la presentazione del team definita come una delle più originali.

"Hanno amato il nostro lavoro!", ha detto Pietro La Spada, "Il solo fatto di essere qui come “unici europei“ per noi significa una vittoria immensa!". I ragazzi, prima delle gare, hanno incontrato personaggi di rilievo nell’ambiente del MIT, come: Alvar Saenz Otero, ovvero il papà degli SPHERES (i robot protagonisti della competizione) e Cady Coleman, astronauta e chimica presso la NASA ed ex-membro dell’equipaggio dell’ISS (Stazione Spaziale Internazionale). Dopo i convenevoli e gli interventi dei vari esponenti del MIT è cominciata la vera e propria competizione con un sistema a 4 gironi da 3 squadre ciascuno divisi in: A1, A2, B1 e B2. I ragazzi (facenti parte del girone B2) hanno assistito all’abilità dei loro avversari durante le diverse prove, inframezzate da alcune partite virtuali. Alla fine però, sfortunatamente, hanno assistito alla loro sconfitta proprio sull’orlo vittorioso della finale ma sono stati ugualmente applauditi dai presenti per il loro impegno e la grinta dimostrata per essere arrivati in finale contro le squadre americane. "Le notti insonni, il duro lavoro, la costanza e l'abnegazione", dice Christian Neto, "hanno portato una piccola squadra di Messina nel grande tempio della tecnologia e della ricerca mondiale, ovvero il MIT".

La prima cosa che però è stata detta a tutti i partecipanti è stata quella che non ci sono vincitori o vinti ma solo giovani menti capaci di riuscire a volare fra le stelle con il loro impegno e con la loro forza di volontà. Tutte le squadre, infatti, sono state premiate con lo stesso premio ovvero una targa commemorativa portante i grandi simboli delle varie associazioni spaziali americane come NASA ed ESA. Inoltre, grazie al team messinese è stato possibile evidenziare un bug (ovvero un errore durante la scrittura di un programma software) presente nel loro codice che poteva risultare abbastanza dannoso a causa di un ipotetico scontro fra i satelliti; in pratica hanno contribuito a fare un favore alla ricerca cosicché non vengano commessi errori del genere durante una simulazione reale.

Era, infatti, proprio questo l’obiettivo della competizione ed è proprio questo che il team “WALL-E 2.0” si è proposto di fare: dare il meglio. I ragazzi torneranno nella loro città nei prossimi giorni, non prima però di aver approfittato del periodo di vacanza, da loro guadagnato con tanti sforzi e con tanta forza di volontà, per visitare il paese che li ospita.

Umberto Spaticchia

Corso universitario di “Scienze dell’informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche”