Speranza e cambiamento: le parole d’ordine degli elettori Pd

L'affluenza è tanta, al punto che gli organizzatori si dicono certi di raggiungere i 3 milioni di votanti che si erano posti come obiettivo prima dell'apertura dei seggi. E Messina non è da meno, rispetto al resto d'Italia. C'è tanto ottimismo in una giornata primaverile che — dicono gli elettori in fila per esprimere la loro preferenza sembra di buon auspicio.

A Piazza Cairoli il gazebo è accanto al bar Santoro, gli elettori sono felici di questa chiamata al voto, vogliono sentirsi parte in causa nella politica italiana. E mentre sul web gira una frase per spiegare cos'è l'impegno e cosa il coinvolgimento ("È come una colazione a base di uova e prosciutto: la gallina era coinvolta, il maiale impegnato") i democratici vogliono essere più maiali e meno galline, e per oggi sono accontentati.

I simpatizzanti del partito di Pierluigi Bersani sono convinti che serva un cambiamento, e sono determinati a dare una svolta alla politica italiana. Eppure questa nuova direzione da dare al partito non sembra dover passare necessariamente per un rinnovo dei vertici. La vittoria dell'attuale segretario del Pd, Bersani, è caldeggiata da molti in fila ai gazebo, come il signor Peppino: «Questa non è la prima volta che voto alle primarie del Pd, ma sono convinto che, oggi più che mai, ci voglia un'inversione di tendenza». Quindi vota Renzi? «Voto Bersani. Non è un usato sicuro, è una persona capace di governare bene questo Paese e spero che possa diventare presidente del Consiglio perché c'è davvero bisogno di buon governo oggi».

Spostiamoci a Piazza Castronovo: qui c'è un altro banchetto dove si può votare. Anche lì la parola d'ordine è rinnovamento. «Queste primarie sono importanti perché è importante votare se si vuole il cambiamento» dice Giuseppe subito dopo aver votato. Gli fa eco la signora Maria, che ha messo la croce su Matteo Renzi proprio per la sua battaglia sulla "rottamazione" delle vecchie classi dirigenti: «Quando devo scegliere chi votare mi riferisco sempre alla persona, non al partito di appartenenza. Renzi mi ha convinta perché è portatore di novità».

Adesso è il momento della verità per il Partito democratico: dal voto di queste primarie uscirà il nome del possibile futuro presidente del Consiglio. La posta in gioco è alta, i cinque candidati sono agguerriti. Il dato più importante, però, è che il popolo del centro-sinistra si è mosso. Uno schiaffo alla disaffezione nei confronti della politica.