cronaca

Gdf, a Messina ancora tanti evasori fiscali anche internazionali

E’ tempo di bilanci per la Guardia di Finanza di Messina, nel 247esimo anniversario della fondazione del Corpo. Anniversario che è stato onorato con una cerimonia, sobria e in sicurezza, nella caserma Cotugno di via Tommaso Cannizzaro.

E’ stato un anno difficile proprio per via del covid, ha ricordato il Comandante provinciale Gerardo Mastrodomenico, ma il Comando vi ha fatto fronte grazie all’abnegazione dei suoi uomini, che per questo il Colonnello ha ringraziato. Un impegno che ha dato i suoi frutti.

Nel 2020 i finanzieri della provincia di Messina hanno infatti effettuato 24.602 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, 4.710 ispezioni e 283 indagini su criminalità organizzata ed economica.

L’attività ha dimostrato che l’evasione fiscale è una piaga ancora molto presente nella nostra provincia: in un anno sono stati scoperti 63 evasori totali, per lo più commercianti o lavoratori autonomi completamente sconosciuti al Fisco, e 541 lavoratori in “nero” o irregolari.

Ben 8, 2 milioni di euro di beni e denari sono già stati sequestrati agli evasori, e per altri la Finanza ha già chiesto il sequestro, per un ammontare di oltre 45 milioni e mezzo, che i giudici devono ancora autorizzare. Sono ancora tanti anche i “capitali in fuga” all’estero: 8 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti.

Nel 2020 il Comando Provinciale ha dedicato una particolare attenzione ai reati in materia di spesa pubblica e ai danni dell’amministrazione pubblica in generale, dagli sprechi alle truffe.

1.934 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 74 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 4 deleghe svolte con la Corte dei Conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state a pari a oltre 9,3 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 4,4 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 220.