I Dr: “Pronti a collaborare, ma i conti devono stare in piedi”

Nessuna opposizione ad oltranza, ma spirito collaborativo e, soprattutto “occhi ed orecchie bene aperti”, perché la situazione della città è gravissima ed in arrivo per tutti ci saranno lacrime e sangue.

Si presenta con queste premesse la numerosa pattuglia dei Dr (Democratici riformisti) che in Consiglio comunale hanno portato ben 6 eletti. Alla conferenza stampa i coordinatori provinciale e cittadino Santino Calderone e Pippo Morano, i deputati regionali Beppe Picciolo e Marcello Greco, i consiglieri comunali Elvira Amata, Nino Interdonato, Carlo Abbate, Rita La Spina, Santino Sorrenti (assente Nino Carreri) hanno illustrato le strategie da portare avanti sia in Aula che alla Regione attraverso un’azione propositiva, dalla mobilità alle opere pubbliche, dal dissesto alle Partecipate.

“Per noi è un fatto ovvio dire che appoggeremo la giunta Accorinti- ha detto Pippo Morano- la situazione di Messina è gravissima, siamo alla vigilia di conseguenze che porteranno lacrime e sangue per tutti, quindi tutti i provvedimenti presi nell’interesse della città avranno il nostro sostegno”.

Prima di ogni altra cosa però i Dr vogliono chiarezza sui conti, sull’effettivo peso dei debiti certi e documentati, perché finora le cifre sono state “ballerine” e spaziare dai 90 milioni agli 800 milioni non o è cosa da poco, anche ai fini delle soluzioni da adottare, pertanto il primo passo è proprio quell’operazione verità più volte annunciata da Croce e mai portata a termine.

“Per capire se sia meglio la strada del dissesto o del salvacomuni dobbiamo avere certezza sui numeri- ha spiegato il deputato regionale Marcello Greco- perché entrambe le soluzioni comportano conseguenze diverse. Il salva-comuni ad esempio comporta che le somme dovranno essere restituite in cinque o dieci anni, avrà conseguenze pesanti sull’occupazione e sarà impossibile accedere ai fondi comunitari che prevedono co-finanziamento. In caso di dissesto tutti questi paletti non ci saranno. Quindi, valutiamo bene le soluzione, ma su fatti certi”.

Marcello Greco è personalmente per il dissesto, che consentirebbe di ricominciare da zero senza dover pagare rate pesanti per un decennio e senza gli altri limiti previsti dal salva-comuni, “ben venga la mano che Crocetta vuol darci, purchè sia vero. I 50 milioni che ha annunciato non sono per salvarci dal dissesto ma per il risanamento, sono soldi che erano già nostri e comunque non pronta cassa. Sono soldi che arrivano in fase d’avanzamento dei lavori, rischiamo di avere 800 mila euro subito e gli altri 48 milioni tra 20 anni, a cantieri finiti….”.

A proposito del default una delle prime richieste che i consiglieri Dr avanzeranno sarà la costituzione di una commissione speciale, incaricata proprio di indicare le cifre certe del debito, quelle reali e documentabili.

“Noi siamo geneticamente diversi, siamo alternativi a tutti e nuovi nel modo di operare oltre che nelle persone- sottolinea il capogruppo regionale dei Dr Beppe Picciolo, ricordando come molti eletti siano nuovi, da Nino Interdonato a Rita La Paglia, Santino Sorrenti, Carlo Abate (per lui è un ritorno)- Chi è qui si è scommesso in prima persona, nessuno è nominato. Abbiamo una serie di proposte che porteremo avanti, dai poteri speciali al sindaco, alla zona falcata, alla via del Mare, al punto franco e lo faremo con spirito collaborativo”.

Per uno dei nodi più caldi, lo svincolo di Giostra con i gravissimi disagi che si stanno registrando, Picciolo ha spiegato che ci sono soluzioni tampone in via di valutazione, come la realizzazione di una bretella d’emergenza (a basso costo, 2 milioni di euro) e nel frattempo il Cas ha garantito che non ci saranno ulteriori lavori nel tratto Messina-Villafranca nel periodo estivo e che verranno aumentati i controlli lungo l’autostrada.

“Noi siamo pronti a collaborare- prosegue il deputato- ma i conti devono stare in piedi, e lo chiediamo sia a tutela dei consiglieri, chiamati a votare il bilancio, che a tutela dei cittadini che devono sapere cosa accaduto in passato. Noi non abbiamo scheletri nell’armadio, anzi non abbiamo neanche gli armadi….”.

Sui ricorsi se Greco dice “dovevano farsi subito, non adesso. Così la coalizione fa un altro passo indietro…”, Picciolo è più diplomatico “non siamo contenti ma non ci stracceremo le vesti. Felice Calabrò per noi era il miglior candidato, siamo orgogliosi di averlo scelto e siamo contenti se sarà il coordinatore provinciale del Pd”.

Picciolo lancia una frecciata a Crocetta, sulla qualità della squadra: “Io non chiedo il rimpasto perché non sono un fornaio, ma credo nella politica, quindi a Crocetta chiedo massima qualità e competenza per la giunta. Basta con i finti tecnici e i riciclati. Se lancia proposte enormi deve avere anche una classe dirigente che sia in grado di realizzarle”.

Numerose le proposte in cantiere per i neo eletti. Per la Vara, ad esempio, Rita La Paglia, pensa all’utilizzo dell’usanza “dello strappo della gomena” per creare un souvenir simbolo,così come avviene in altre città, con un ritorno economico e turistico. Nino Interdonato punta sull’utilizzo e sul recupero del parco Aldo Moro,dato in concessione all’Ingv senza che sia usato. A questo proposito Elvira Amata aggiunge che, da assessore, aveva anche predisposto una convenzione rimasta bloccata per motivi burocratici. Carlo Abbate chiederà un’operazione verità anche sulle entrate del Comune finora rimaste “misteriose”, mentre Santino Sorrenti invita i cittadini a recuperare quel senso di legame e rispetto verso la città che diventa la base del vivere civile. Se l’amministrazione pulisce le strade ma poi i primi vandali siamo noi non ci sarà futuro.

Rosaria Brancato