Pd: si fa strada l’idea delle primarie aperte per la segreteria cittadina

Archiviate le primarie regionali con la vittoria di Fausto Raciti, divenuto segretario regionale, i riflettori in casa Pd sono tutti puntati sulla segreteria cittadina, rimasta scoperta dopo le dimissioni di Giuseppe Grioli nella tarda primavera del 2013 e “congelata” ormai da quasi un anno.

Sarà la segreteria cittadina il nuovo campo di battaglia tra le aree contrapposte anche se i tempi non sono ancora chiari. Dopo l’elezione del segretario provinciale Basilio Ridolfo le successive tappe (direzione provinciale, esecutivo provinciale) sono state messe tra parentesi in vista della lunga stagione congressuale, con le primarie nazionali e regionali. Adesso però, è più che probabile che entro marzo si possa procedere con l’elezione del successore di Grioli.

Il clima non è dei migliori e sono molti i mal di pancia nei confronti di una gestione della segreteria provinciale “al rallentatore” e che non ha dato seguito finora a nessuna delle premesse annunciate ad ottobre e lo stesso staff nominato inizialmente per portare il Pd messinese all’assemblea cittadina si è arenato dopo le polemiche sui criteri adottati.

L’esito delle primarie regionali a Messina, con un plebiscito per l’uscente Giuseppe Lupo, ha dimostrato senza ombra di dubbio che Francantonio Genovese ha i numeri del partito e che l’intero apparato è con lui, sostenuto dai fedelissimi in grado di portare, indipendentemente da chi sia il candidato e la poltrona, tesserati e non alle urne. Con queste premesse, dopo aver incassato la segreteria provinciale con Basilio Ridolfo, i genovesiani puntare a fare il pieno anche con il segretario cittadino (per il quale si fa il nome di Felice Calabrò).

Dall’altra parte, quella delle altre correnti, i numeri non ci sono, ma c’è comunque la voglia di scommettere sul cambiamento e sul rinnovamento così come avvenuto sul piano nazionale e regionale e si sta valutando l’ipotesi di chiedere primarie aperte per la segreteria cittadina.

Quel coraggio che non c’è stato ad ottobre, in occasione dell’elezione di Ridolfo, potrebbe venir fuori adesso, per capire, una volta per tutte, se il Pd messinese deve restare genovesiano o meno. Insomma, si sta pensando l’ipotesi della lotta di Davide contro Golia.

In questa direzione si registrano i commenti post-primarie, come quello dei Progressisti democratici Nicola Barbalace e Daniele Zuccarello, che cogliendo anche l’appello della lettera aperta di Ridolfo per la costruzione di un Pd che dia risposte alla gente e al territorio, ribadiscono come questo “possa avvenire solo ripartendo dal merito delle questioni e non dalle divisioni delle varie componenti o, peggio ancora, dagli urli e schiamazzi degli ascari di turno. Non è più rinviabile la costruzione degli organismi provinciali e cittadini”.

Un processo che non sarà indolore perché la prova muscolare del 16 dicembre ha chiarito come non ci sia affatto all’orizzonte nessuna fuga dei genovesiani, tutt’altro.

Il rinnovamento però non può passare da un braccio di ferro sui numeri, ma dai contenuti, perché sono quelli che interessano ai messinesi, come sottolineano gli esponenti Progressisti democratici.

“Con riferimento al ricorso al Cga sulle amministrative 2013- continuano Nicola Barbalace e Daniele Zuccarello nella nota- ribadiamo con fermezza di voler prendere le distanze da chi pensa di poter cambiare con la carta bollata una sconfitta che ha natura esclusivamente politica”.

Il richiamo alla sconfitta politica dello scorso giugno ed al ricorso non è casuale, perché il segnale di disagio contro questa gestione del Pd è venuto dai messinesi e non dalla struttura, ed è proprio su questo punto che i due esponenti democratici invitano a riflettere in vista della nuova segreteria cittadina. Continuare ad ignorare i segnali della città potrebbe essere un errore.

“Dobbiamo sgomberare il campo da doppi giochi e posizioni di comodo e vecchio politichese- si legge ancora nella nota- Solo così si riconquista la fiducia della gente e non si espone il Pd agli attacchi ed alle facili illazioni cui è sottoposto quotidianamente. Bisogna creare una classe dirigente nuova che prenda atto del ruolo che i messinesi gli hanno dato con le elezioni del 2013, ovvero un’opposizione costruttiva ma aperta al dialogo con l’amministrazione Accorinti, che ad oggi fatica ad avviare la macchina amministrativa e che non può fare a meno di confrontarsi e raccordarsi con Il Pd che in Consiglio comunale esprime il gruppo più consistente”.

La stagione congressuale del Pd continua ma la fase più calda, quella della segreteria cittadina deve ancora iniziare.

Rosaria Brancato