Ancora caos Tares, picccolo vademecum per provare ad allontanare qualche dubbio

Passano i giorni e aumenta la confusione sulla Tares. Man mano che i messinesi stanno ricevendo i bollettini di pagamento si allungano le code al Dipartimento Tributi e aumentano i dubbi per chi si sta ritrovando in mano bollette con cifre da capogiro. Dubbi misti a rabbia poiché la generale situazione economica delle famiglie messinesi in questo momento non è rosea, perché c’è tantissima gente che non sarà nelle condizioni di poter pagare e anche perché ci si sente quasi beffati da una tassa così pesante sui rifiuti proprio mentre la spazzatura sta sotterrando la città. A questo proposito sono eloquenti le foto che ci hanno trasmesso i nostri lettori su WhatsApp visibili in photogallery (numero a cui inviare le segnalazioni: 392 8954421) .

A proposito di questo l’amministrazione sta cercando soluzioni per riorganizzare il servizio di raccolta insieme a Messinambiente, anche ieri nuovo incontro tra l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua e il commissario Armando Di Maria e si andrà avanti anche in questi giorni. Si sta valutando l’ipotesi di intensificare i turni di raccolta, è stato chiesto alla discarica di concedere il prolungamento dell’orario di apertura nei giorni festivi in modo da poter fare due viaggi, scaricare più spazzatura e liberare i mezzi che così possono essere impiegati sulle strade. Si punta anche ad un nuovo assetto per Messinambiente, nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità, ciò che però adesso è fondamentale è ripulire la città dalla troppa immondizia che ormai regna sovrana.

Ecco perché inevitabilmente montano le polemiche sulla Tares, palesemente troppo cara a fronte di un servizio che lascia scontenti tutti. Tantissimi continuano ad essere i dubbi dei cittadini che hanno ricevuto il temuto bollettino, le numerose segnalazioni giunte anche sul nostro sito sono lo specchio di quanto caos stia creando la Tares. I casi possono essere così diversi e variegati che è comunque opportuno rivolgersi al Dipartimento Tributi per avere i necessari chiarimenti, noi tentiamo però di fornire una sorta di vademecum tratto dal regolamento che definisce tutti i dettagli della tassa.

Iniziamo da una domanda che in molti ci hanno rivolto: quali sono i locali soggetti al tributo? “Si considerano soggetti tutti i locali predisposti all’uso, anche se di fatto non utilizzati, considerando tali quelli dotati di almeno un’utenza attiva (acqua, luce, gas), o di arredamento, e per i locali di uso non domestico ogni qualvolta è concesso l’esercizio di un’attività”. Dunque chi ha un appartamento, anche non abitato, ma con almeno un utenza attiva deve pagare la Tares.

Come si compone la tariffa? le tariffe sono determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del servizio. Si fa naturalmente differenza tra le utenze domestiche e quelle non domestiche e quest’ultime, a loro volta, vengono suddivise in categorie di attività. Le tariffe si compongono di due quote: una fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo di gestione del servizio, quindi investimenti; una variabile, rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi. Anche la ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche avverrà in proporzione alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti.

Alla base della tariffa ci sono due voci: metri quadrati dell’immobile e numero dei componenti del nucleo familiare. Nel numero dei componenti devono essere considerati anche i soggetti che, pur non avendo la residenza nell’unità abitativa, risultano ivi dimoranti, fatta eccezione per quelli la cui permanenza nell’abitazione stessa non supera i 60 giorni. Possono però non essere conteggiati anziani collocati in casa di riposo, congiunto che svolge attività di studio o di lavoro in altra provincia o all’estero per un periodo superiore a 6 mesi, congiunto o ospite con invalidità tra 80 e 100% con un reddito annuo inferiore a 8 mila euro. Per le utenze domestiche occupate o a disposizione di persone che hanno la residenza fuori dal territorio comunale e per le seconde case il numero dei componenti viene stabilito, per i residenti, in base a quanto dichiarato nella denuncia fatta dai diretti interessati.

Diverse le possibilità per accedere alle riduzioni. Oltre alla famosa scoutistica per chi fa la differenziata, ma l’amministrazione non ha ancora ufficializzato come accedere a questi sconti, ci sono diversi casi in cui si può beneficiare della riduzione. Si prevedono riduzioni del 30%, presentando apposita richiesta, per abitazioni o locali adibiti ad uso stagionale o discontinuo e per chi risiede per almeno 6 mesi l’anno fuori provincia o all’estero. 30% in meno anche per i titolari di attività in caso di chiusura temporanea e possibilità di non pagare completamente la quota variabile per gli immobili commerciali in cui non viene svolta alcuna attività. Attenzione però: tutte queste riduzioni saranno valide a partire dall’anno successivo a quello di presentazione delle richieste, quindi chi la presenta oggi beneficerà di questa agevolazione nel 2015.

Potranno avere riduzioni o esenzioni totali della tariffa anche persone assistite economicamente e certificate dal Comune, soggetti che versano in situazione di disagio economico sociale riconosciuto dai servizi sociali, locali utilizzati da enti e associazioni che operano nel sociale, attività che si trovano in aree in cui il Comune sta effettuando interventi straordinari di manutenzione che possono compromettere l’attività stessa, ultrassettantenni con invalidità del 100% che vivono soli. E’ stato infatti creato un fondo per andare incontro alle difficoltà di queste fasce disagiate, le domande per accedere a queste agevolazioni saranno accolte fino ad esaurimento delle somme che il Comune metterà a disposizione la Giunta però non ha ancora definito i criteri per redigere la graduatoria.

Per la prima applicazione del tributo si considereranno tutte le denunce che i cittadini hanno presentato per la Tarsu, ovviamente aggiungendo gli elementi che nella vecchia tassa non erano compresi. E’ però già stato deciso che dalla prossima applicazione ci sarà l’obbligo di presentazione di una apposita denuncia da parte di tutti i cittadini che dovranno pagare la Tares. Per le utenze domestiche tocca all’intestatario della scheda anagrafica di famiglia, per quelle non domestiche al responsabile legale dell’attività.

Non bisogna dimenticare che la Tares si basa sui dati anagrafici di ogni nucleo familiare al 1 gennaio 2013. Tutte le variazioni che una famiglia ha potuto subire dopo quella data non potranno essere considerate. La prima rata scade il 24 gennaio, chi alla data del 15 gennaio non avrà ricevuto il bollettino potrà chiederne un duplicato all’ufficio tributi, alle sedi dei quartieri, o scrivendo all’indirizzo tares@comune.messina.it.

Francesca Stornante