Aro. Roccalumera e Furci Siculo ricominciano da capo

All’inizio erano in quattro i comuni che avevano aderito all’Ambito di Raccolta Ottimale “Valle del Dinarini” per gestire congiuntamente la raccolta rifiuti. Un’unione che sembrava quasi obbligata considerato il limite imposto dal Dipartimento Regionale Rifiuti che aveva fissato a 5 mila abitanti la soglia demografica minima. In seguito Mandanici e Pagliara chiedevano e ottenevano una deroga della soglia per lasciare Roccalumera e Furci Siculo ufficialmente perché i costi di due gestione dei due centri rivieraschi mal si conciliavano con quelli dei due comuni collinari che si sono riuniti in un nuovo Aro denominato Valle degli Ulivi. Tutto da capo anche per i due enti jonici che si sono ritrovati di colpo a dover riprogettare il servizio: nuovo protocollo d’intesa, nuova convenzione, nuove modalità di raccolta. Un problema non da poco, se si pensa che la precedente convenzione era stata firmata il 28 settembre del 2013 e dopo un anno, di fatto, non c’era ancora niente di concreto. Il 6 ottobre scorso i due sindaci di Roccalumera e Furci, Gaetano Argiroffi e Sebastiano Foti, hanno appunto firmato un nuovo protocollo d’intesa che indica Roccalumera come comune capofila e in questa fase preliminare costerà complessivamente 7.525 euro divisi tra i due enti in base al numero di abitanti (€ 4.903,00 Roccalumera, € 3.432, 00 Furci). L'imprevisto non giustifica il ritardo, in tutta la provincia jonica infatti la migrazione dagli Ato agli Aro sta procedendo molto lentamente. Per ora, dunque, i buoni propositi legati alla raccolta differenziata porta a porta con meno cassonetti maleodoranti per le strade, un maggiore senso civico e l’auspicabile risparmio economico sono lontani. Speriamo che il nuovo anno porti qualche novità positiva.

Giusy Briguglio