Consulenze d’oro e acquisti irregolari: i riflettori della Procura su Messinambiente

Nuova inchiesta sulla gestione e i bilanci di Messinambiente. Su disposizione del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Roberta La Speme è stato avviato il sequestro al Comune di Messina di tutti gli atti e delle relazioni ispettive relativi alle irregolarità della società pubblica concessionaria dei servizi di pulizia nella città dello Stretto.

Al vaglio dei magistrati ci sarebbero consulenze per oltre settecentomila euro, acquisti effettuati con procedure irregolari, contenziosi, nonché esposizioni col fisco per svariati milioni di euro. Sono gli atti che hanno prodotto la bocciatura dei consuntivi 2011 e 2012 da parte del Comune di Messina evidenziando un “buco” di 25 milioni di euro di perdite. Ad eseguire il sequestro sono stati carabinieri della compagnia Messina Sud.

L’indagine, al momento contro ignoti, costituisce l’ennesimo atto ispettivo della Procura sulla vita della ex partecipata. In particolare questa tranche, che mette sotto la lente gli ultimi tre anni, si muove parallelamente a quella affidata al
Sostituto Antonio Carchietti, che ha autorizzato l’accesso ai bilanci dalla parte delle Fiamme Gialle, interessate a verificare il capitolo pagamenti IVA. Ancor prima aveva avviato un fascicolo il collega Fabrizio Monaco. Questa volta però gli investigatori sono entrati a gamba tesa e vogliono accettare se le anomalie adombrate dal Comune siano frutto di una gestione irregolare.