Le minoranze di Alì Terme, Nizza e Fiumedinisi contestano i costi da corrispondere all’Ato

I capigruppo delle minoranze consiliari di Alì Terme, Nizza di Sicilia e Fiumedinisi hanno interrogato le loro amministrazioni riguardo i costi da corrispondere all’Ato per l’anno 2014 previsti nel piano finanziario relativo al servizio di gestione dei rifiuti urbani.

Sotto esame le varie voci che determinano il totale della spesa – che è di € 513.079,21 per Alì Terme, € 214.760,29 per Fiumedinisi e € 671.001,81 per il comune di Nizza – e in particolare i costi di lavaggio e spazzamento strade (Alì Terme: € 160.937,30; Fiumedinisi: € 66.120,13; Nizza: € 217.589,97) ritenuti sproporzionati rispetto ai servizi resi.

I rappresentanti dei tre gruppi di minoranza hanno dunque chiesto di ricevere in maniera dettagliata il costo del personale in base a ore di lavoro e qualifica, materiali di consumo, noli, medico competente, responsabile della sicurezza e tipo e costo dei Dispositivi di Protezione Individuale: “L’Ato ha l’obbligo di fatturare ai Comuni i costi effettivamente resi, ma i Comuni hanno l’obbligo di verificare che i servizi siano effettivamente resi e siano conformi a quanto previsto sia in qualità che in quantità”.

Una dichiarazione, quest’ultima, contestata dal capogruppo di maggioranza di Nizza di Sicilia Alessandro Interdonato che, rispolverando il verbale dell’assemblea dei soci Ato per la gestione dei rifiuti, ha dichiarato che “l’Ato fattura ai comuni i costi che la Società sostiene e non i servizi”.

Giusy Briguglio