Una porta che si chiude male, tra un armadio e un ascensore, alla fine di un corridoio del primo piano del palazzetto interno di Palazzo Zanca. E su quella porta un foglio bianco con una scritta: “MessinaServizi Bene Comune”. Dietro quella porta c’è una stanzetta con un tavolo, un paio di sedie e un cestino per le carte. Niente computer, niente strumenti di lavoro, niente di niente. Ecco l’attuale sede della nuova società che nel giro di un mese dovrebbe acquisire quasi 600 dipendenti tra Messinambiente e Ato3 e gestire tutti i servizi di igiene ambientale. La perfetta metafora di una società che ha avuto il via libera del consiglio comunale lo scorso 13 febbraio, che è stata costituita ufficialmente il 31 marzo e che però non è nulla se non quel nome su una porta in un angolo sperduto del Comune.
In disaccordo con questo incedere lento il neo amministratore unico della MessinaServizi Beniamino Ginatempo. Anche lui ha seguito tutti lavori, sperava che oggi si riuscisse a mettere un punto tanto che aveva fissato già per le 15 di domani l’assemblea dei soci per poter iniziare tutte le procedure che dopo l’approvazione di questa delibera dovranno essere portate avanti intanto per ottenere l’iscrizione all’albo nazionale delle imprese che gestiscono servizi ambientali. Ma niente da fare. «Ogni giorno di ritardo nell’approvazione di questa delibera è un giorno di spazzatura in più nelle strade» ha commentato Ginatempo alla fine.
Non sono mancati gli scontri. Il consigliere Peppuccio Santalco, proprio a proposito di spazzatura, ha consegnato all’assessore Daniele Ialacqua un report fotografico sulle pessime condizioni in cui versa la città in questi giorni e poi ha posto una serie di quesiti sul passaggio dei lavoratori alla nuova società, chiedendo se ci saranno disparità tra i lavoratori di Ato3 e quelli di Messinambiente, quali saranno i contratti, se ci saranno aumenti dei costi per il personale. Domande a cui l’assessore Ialacqua ha chiaramente detto di non voler rispondere: «Non smentisco la notizia di un asino che vola» ha solo commentato l’assessore che ha provato a spegnere sul nascere le polemiche per evitare ulteriori battute d’arresto durante i lavori. Polemiche che però non sono mancate quando il segretario/direttore generale Antonio Le Donne ha iniziato a rilasciare pareri sugli emendamenti alla delibera, passaggio che toccherebbe ai dirigenti dei dipartimenti, tanto da portare Santalco alla decisione di lasciare l’aula in segno di aperta contrarietà.
Domani si ricomincia dagli emendamenti. Poi ci sarà la discussione sulla delibera e quindi il voto. Ma prevedere quanto ci vorrà ancora è difficile, anche perché non tutti sembrano remare nella stessa direzione.
Francesca Stornante