Cronaca

Giallo di Fiumedinisi, qualcuno ha visto?

MESSINA – Più che un appello è una speranza, perché al momento testimoni non ne sono venuti fuori. Si attendono gli esami del Ris dei Carabinieri, quindi, per capire che strada imboccherà l’indagine sulla morte di Riccardo Ravidà, trovato morto nella sua auto, nella notte tra martedì e mercoledì.

Il corpo del pastore originario di Mandanici era infatti completamente carbonizzato, ed anche il veicolo quasi completamente distrutto dalle fiamme. Serviranno quindi altri approfondimenti per stabilire, per esempio, se le ferite che sembrano presenti sul corpo sono davvero di arma da fuoco, come lascia supporre la prima ispezione effettuata ieri mattina dal medico legale.

Il primo sopralluogo, invece, è toccato agli uomini del Radiomobile della Compagnia Messina Sud, ai comandi del Tenente Colonnello Giuseppe D’Aveni, che ora lavorano per ricostruire le ultime ore di vita del pastore di Mandanici. A lui si arriva perché il veicolo è intestato a lui, ed è lui che non è rientrato in carcere a Gazzi in serata. Nessuno però al momento sembra aver informazioni precise sui suoi ultimi movimenti.

L’uomo era in semi libertà, stava finendo di scontare la sua pena per un fatto avvenuto diversi anni addietro. Aveva piccoli precedenti: qualche anno fa, per esempio, era stato fermato, per esempio, perché era a caccia nella riserva naturale di Fiumedinisi. Aveva fucile e munizioni, altri precedenti, e per lui è scattato il carcere.

Per tutta la mattina gli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri sono stati a lavoro sul posto e sono stati selezioni diversi reperti, sia intorno a quel che resta dell’auto che dentro. Ma da questo primo sopralluogo non sono però emersi elementi decisivi.

Sarà quindi oggi il sostituto procuratore Giulia Falchi, titolare del caso, una volta avuto il primo quadro completo, a indicare al pool di investigatori quali saranno le piste da approfondire e quali gli accertamenti da effettuare. Al momento nessuna ipotesi è esclusa, dal regolamento di conti tra pastori a quella che scarta l’omicidio violento.