Alluvione 2009, via all’udienza preliminare per 60 “falsi sfollati”

Si è aperta stamani l'udienza preliminare per i 61 residenti fra Scaletta Zanclea e Itala, indagati per truffa ai danni dello Stato. L’accusa è di aver usufruito dei risarcimenti post alluvione del 1 ottobre 2009 che causò 37 morti, in particolare del contributo riconosciuto agli sfollati, per coprire parte dei costi della autonoma sistemazione per quanti non erano stati sistemati in strutture reperite dalle autorita'. Dopo le eccezioni procedurali avanzate dal nutrito collegio difensivo, tre delle quali accolte e due rigettate, il Giudice ha dato la parola al PM Federica Rende, che ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio, ad eccezione per uno degli imputati, nel frattempo deceduto. Poi è stata la volta delle prime arringhe difensive. Si torna in aula lunedì prossimo per dare la parola nuovamente agli avvocati. Inizialmente gli indagati erano 77. Furono centinaia i residenti che dovettero abbandonare la loro abitazione perché inagibile e per loro attraverso un'ordinanza di Protezione Civile il Governo stanziò un aiuto di circa 450 euro mensili per coprire i costi di affitti e altre necessita'. Secondo l’inchiesta della Procura, peró, molte famiglie intascarono gli assegni, pur continuando a vivere nelle vecchie abitazioni. A indicarlo ci sarebbero i consumi di acqua e luce, che continuarono regolarmente dopo l’ordinanza di sgombero. Gli accertamenti erano stati delegati ai Carabinieri. Intanto va avanti ,davanti al Giudice monocratico Massimiliano Micali, il processo agli imputati del disastro, amministratori e tecnici accusati di aver contribuito al disastro mortale. In questi giorni stanno sfilando al banco dei testimoni i tecnici comunali e della Protezione civile impegnati prima e dopo la tragedia.

Alessandra Serio