Assistenza scolastica ai disabili, istituzioni insensibili e leggi disattese: la protesta delle famiglie

Anno nuovo, vecchi disagi. Il trasporto scolastico e l’assistenza per i ragazzi disabili permangono tra i diritti più sbandierati ma meno garantiti. La precarietà che ruota intorno alla questione si ripropone all’inizio di ogni nuovo anno scolastico con gli Enti che, sempre più in ritardo nell’organizzare un servizio indispensabile, gravano anche economicamente sui ragazzi e sulle loro famiglie. Eppure la normativa in materia, regionale e nazionale, è chiara. Spetta ai Comuni e alle Province provvedere a fornire i servizi di supporto, ma questi non sono mai organizzati in maniera tempestiva. Ed è già passato un mese dall’inizio delle lezioni.

A Giardini Naxos ad alzare la voce sono questa volta le famiglie. La problematica era stata già sollevata dal capogruppo di minoranza Alessandro Costantino che lamentava appunto l’inerzia dell’amministrazione nel programmare l’assistenza agli studenti disabili. Ma il tempo passa senza risposte certe e il grido di protesta questa volta è quello di quattro genitori di alunni disabili che frequentano l’Istituto Superiore “Caminiti Trimarchi” di Giardini e che vivono in prima persona le difficoltà dovute alla cattiva conduzione della questione. Da parte loro una denuncia chiara e diretta verso la vergognosa situazione, indirizzata al Prefetto, alla Città Metropolitana di Messina, all’Aniep, a Cittadinanza Attiva e al governatore Crocetta.

Nella lettera si sottolinea come l’inosservanza di tale obbligo “di fatto costringe alcuni alunni a non poter frequentare l’istituzione scolastica privando gli stessi di quell’inestimabile bagaglio di esperienze e di socializzazione che per loro non sono trascurabili e sobbarcando le famiglie di oneri di assistenza non sempre sopportabili”.

Verità inconfutabili e sottovalutate. E i genitori non sono più disposti a sopportare tutto questo, “una situazione che sicuramente non è degna di un paese civile” che mostra “l’insensibilità delle istituzioni nei confronti dei cittadini più deboli”.

Giusy Briguglio