Gli strascichi dello strappo istituzionale. Barrile: “Aspettiamo un chiarimento da parte del sindaco”

“La situazione è delicata. Il sindaco dice che non c’è rottura col Consiglio comunale ma forse non si rende conto di quello che è accaduto. Pertanto, fin quando non ci sarà un chiarimento, sentita anche la conferenza dei capigruppo, riteniamo che il rapporto è in crisi”. Parole della presidente del civico consesso, Emilia Barrile, in apertura della seduta odierna, il giorno dopo il “gran rifiuto”. Ancora una volta non c’è stato l’accordo sulle modalità di dialogo ed il sindaco ha deciso di non relazionare in aula e di tenere, in contemporanea, una conferenza stampa nel corso della quale ha esposto la propria posizione.

Oggi le conseguenze erano ben visibili e tra i corridoi di palazzo Zanca si respirava alta tensione. Lo si è visto soprattutto nel corso delle due commissioni consiliari in programma, con protagonisti diversi ma epilogo uguale, vale a dire l’”allontanamento” dei due assessori invitati, Ialacqua e Santisi. Ed entrambi sono usciti visibilmente alterati. “Non capisco che senso ha invitarmi e poi non farmi parlare – ha detto Ialacqua, comunque consapevole che si trattava di strascichi politici dopo le vicende di ieri -. Solo alle ore 17 – ha poi proseguito, tornando sull’argomento – è arrivata in giunta la nota della presidente Barrile che cambiava le carte in tavola. Sarebbe stata data parola al sindaco e a me con replica dei capigruppo, mentre gli altri assessori sarebbero stati ascoltati in occasioni diverse. Dopo che la volta precedente siamo stati per sei ore a fare da bersaglio a tutti gli attacchi, non avevamo intenzione di ripetere lo stesso meccanismo. Mi rendo conto che la nostra è stata un’azione forte ma purtroppo sembra che i rapporti si siano rotti e che vogliano farcela pagare, noi rispondiamo per le rime e sullo sfondo restano i cittadini”.

Ecco, perché mentre nel palazzo municipale si “gioca” a farsi i “dispetti”, la città affonda tra sporcizia e rifiuti. “Dovevamo parlare di scerbatura, soprattutto davanti alle scuole, ma anche di disinfestazioni in alcune zone dove sono presenti blatte e topi – afferma la presidente della commissione Ambiente e Sanità, Rita La Paglia -. E’ un momento critico e bisogna capire come si sta muovendo l’amministrazione comunale per fronteggiarlo. Purtroppo quella di ieri è stata un’evidente scissione politica e oggi non c’è stata occasione per chiarire la situazione. Alcuni consiglieri hanno fatto interventi pregiudiziali, additando un’amministrazione che ha detto no al dialogo, un atteggiamento offensivo nei nostri confronti che non capiamo cosa possa nascondere. Non metto in dubbio i buoni propositi del sindaco e degli assessori ma allora bisogna confrontarsi in un dibattito democratico. A questo punto i fatti di ieri stanno avendo ripercussioni inevitabili, fermo restando che io avrei voluto comunque ascoltare l’assessore. Se non c’è un chiarimento e un’apertura verso i consiglieri non può esserci dialogo”.

Poco dopo, la storia si è ripetuta nel corso della commissione Servizi Sociali. E anche in questo caso, anzi forse a maggior ragione, la presidente Donatella Sindoni si dice in disaccordo con la decisione presa dai consiglieri. “Vanno fatti i dovuti distinguo – dichiara – perché la Santisi è entrata in giunta da pochissimo e non credo che abbia le stesse responsabilità di Ialacqua, per il quale invece si chiedevano le dimissioni. Non mi piacciono gli strappi istituzionali e sono già infastidita dall’atteggiamento del sindaco, non voglio scadere al suo stesso livello. Di certo ieri non si potevano ascoltare tutti gli assessori, altrimenti sarebbe servito tantissimo tempo. Possono sempre parlare nelle commissioni alle quali sono invitati, dove però spesso scelgono di non venire. Ad esempio io ho sempre invitato l’ex assessore Mantineo, per chiedere come sarebbe stato speso il milione che dovrebbe arrivare dai fondi Tasi e in risposta ho avuto due righe: potenziamento dei Cag e un centro per anziani. Mentre non sappiamo che fine abbiano fatto i 500mila euro in più chiesti per assumere i lavoratori di Casa Serena, visto che sono ancora a spasso. Mi auguro che con la Santisi ci possa essere un rapporto diverso e infatti ho cercato di mediare, invano, con i consiglieri. Se il sindaco ha compiuto uno strappo istituzionale, continuare su questa strada non porta nulla e chi ne fa le spese è la città. L’assessore è andata via e abbiamo discusso con la dirigente, che però ha parlato ancora di carenze di personale e di necessità di tempo per risolvere i problemi. Ma intanto, da due anni a questa parte, non si danno risposte alle persone in difficoltà”.

(Marco Ipsale)