Quello striscione strappato dalle mani dei ragazzi. Le proteste di Rete No Ponte e Sel

Palazzo Zanca era off-limits ieri per i manifestanti. Cancelli chiusi, ma Claudio e Marco uno striscione sul balcone del salone delle bandiere lo avevano appeso. “La crisi la paghino i ricchi” recitava lo striscione partito da piazza Antonello e arrivato a palazzo Zanca. Quello striscione che i vigili urbani hanno “strappato di mano” a Marco e Claudio. E quel gesto non è passato inosservato, la tensione di ieri è diventata l’indignazione di oggi. Indignazione che trasuda da ogni parola della lettera che Luigi Sturniolo ha scritto ai due vigili urbani che hanno portato via striscione e ragazzi.

“La solerzia che avete utilizzato nei confronti di Claudio e Marco meriterebbe cause migliori”. Il numero uno della Rete No Ponte non si risparmia su quello che è accaduto, perché la manifestazione di ieri doveva essere manifestazione di tutti, tutti quelli che pagano, stanno pagando e pagheranno la crisi. Compresi i due vigili, che dalla loro postazione, in questi mesi, hanno visto la faccia nera di Messina, hanno visto sfilare una ad una tutte le vertenze della città, ogni lavoratore disperato, hanno assistito a gesti estremi e, di sicuro, si saranno sentiti solidali.

“Per tutto questo, quello striscione non solo non avreste dovuto strapparlo di mano a Claudio e Marco, ma avreste anzi dovuto aiutarli a stenderlo meglio – afferma Sturniolo -. Quello striscione è un piccolo tentativo di difendere anche voi, di difendere chi si trova oggi a pagare una crisi che non ha provocato, mentre chi ha goduto della moltiplicazione del denaro attraverso il denaro continua a fare profitti fregandosene dell’impoverimento generalizzato che investe la società. C’è un tempo per tutto nella vita e c’è anche il tempo in cui si alza il capo e non si eseguono compiti odiosi”. “A voi oggi toccherebbe di chiedere scusa a quei due ragazzi”. Si conclude con queste parole la lettera di Sturniolo.

“Proseguono le brutte abitudini dell’era Buzzanca”, scrive invece il circolo Sel di Messina. Il partito di Nichi Vendola mostra la sua solidarietà per gli attivisti di No-Ponte e condanna il gesto di ieri: “Ciò che è successo ieri a Messina non è certo paragonabile ai troppi episodi di violenza gratuita da parte delle forze dell’ordine che si sono registrati ieri in tutto il Paese – si legge nella nota -. Tuttavia, Sel esprime la massima preoccupazione. Le istituzioni democratiche non possono rispondere con la violenza e la chiusura a riccio di fronte alle legittime manifestazioni di protesta delle cittadine e dei cittadini. Chiederemo ai funzionari e agli agenti delle Forze dell’Ordine di assumersi la piena responsabilità e di chiedere scusa all’intera città per atti – hanno concluso – che si configurano come vere e proprie intimidazioni contro ragazze e ragazzi colpevoli solo di non rassegnarsi passivamente ad essere scippati del proprio futuro”.