I ragazzi del LovMe Fest e di UniVersoMe incontrano il rettore Navarra

Durante il periodo delle scuole elementari capitava sempre di partecipare a progetti che portavano il nome di "Un pomeriggio in" e l'ultima parola era quella indicante un luogo da "grandi", come la prefettura, la questura, il museo o la galleria d'arte. La giornata di ieri, per alcuni giovani messinesi, potrebbe essere riassunta con l'espressione "Un pomeriggio con il rettore". Una rappresentanza del gruppo organizzativo della seconda edizione del LovMe Fest, infatti, ed una rappresentanza di UniVersoMe, la testata multiforme ufficiale dell'ateneo peloritano, hanno incontrato il magnifico rettore Pietro Navarra, desideroso di far i complimenti ai ragazzi per il lavoro svolto nell'orchestrare l'evento e nel raccontarlo.

Cinque associazioni studentesche, Udu, Messina Giovane, Mea Civitas, Zancle e Liberamente, hanno unito le forze per realizzare una kermesse nella prima edizione apprezzata da 5000 partecipanti e, giovedì scorso, da 10000 visitatori. Un lavoro duro che ha dato un grande risultato, raccontato sulle "frequenze" di radio UniVersoMe, l'emittente ufficiale dell'università di Messina, presente all'evento.

"Ho voluto fare personalmente i complimenti a questi ragazzi", ha dichiarato il rettore, "Perchè sono stato felice di leggere che erano stati degli studenti a mettere tutto in atto, e degli studenti, inoltre, l'avevano raccontato, e molta più soddisfazione mi ha dato vedere che era stato il canale ufficiale, presentato poco tempo fa, d'informazione d'ateneo a farlo. Avete realizzato", ha spiegato rivolgendosi ai presenti nel suo studio, "qualcosa di straordinario partendo dalla vostra volontà di fare, senza che nessuno vi elargisse direttive, avete lavorato autonomamente dimostrando che i ragazzi messinesi se vogliono realizzare qualcosa, sono capaci".

"L'anno prossimo contiamo di tornare al forte", ha esordito Guglielmo Sidoti, portavoce del gruppo di associazioni, "E saremo felici di avviare nella nuova edizione una collaborazione con l'ateneo ancora più forte".

Claudio Panebianco