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Giro di Sicilia, Argento chiede le dimissioni di Scattareggia, l’assessore replica

Il Giro di Sicilia che probabilmente non avrà Messina come sede di tappa, la piscina Cappuccini “interdetta” e l’improvvisata gestione degli impianti sportivi. Sono le motivazioni principali che hanno spinto il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Andrea Argentoa chiedere all’assessore alle Politiche sportive del Comune di Messina Pippo Scattareggiadi ragionare sull’ipotesi di presentare le proprie dimissioni. «In otto mesi – spiega il consigliere – abbiamo assistito solo a continue passerelle a fronte di nessuna promozione e di nessun evento di rilievo organizzato. Fatti concreti zero».

Il Giro di Sicilia

Alla base della richiesta del portavoce pentastellato, in particolare, la quasi certa esclusione della città dello Stretto dal “Giro di Sicilia”, competizione ciclistica di rilievo mondiale che avrebbe garantito ricadute positive per tutto il territorio in termini di prestigio, visibilità e promozione. Già lo scorso 25 gennaio, Argento aveva sollecitato l’Amministrazione affinché facesse il possibile per prevedere la partenza e/o l’arrivo di una tappa in città, chiedendo inoltre che tipo di garanzie logistico fossero state fornite agli organizzatori.

«Avevo chiesto alla Giunta – spiega Argento – di farsi sentire subito nelle sedi opportune, manifestando la volontà di vedere Messina al centro di questo evento con rilevanza internazionale. Senza considerare inoltre il rischio concreto di perdere gli investimenti regionali, pari a 10,8 milioni di euro, che la Regione ha destinato direttamente a Rcs Sport per organizzare il Giro di Sicilia nel triennio 2019-20-21 e portare il Giro d’Italia nel 2020 e nel 2021, anno in cui la corsa rosa fisserà la partenza proprio dall’Isola. 

Purtroppo abbiamo sprecato un’occasione fondamentale per la crescita della città. Qualora, come sembra certo, Messina dovesse essere esclusa dalla competizione, l’assessore dovrebbe valutare seriamente di fare un passo indietro».

Piscina Cappuccini

Nel mirino di Argento anche la gestione della piscina comunale “Cappuccini”, attualmente affidata all’Associazione Waterpolo di Messina e praticamente interdetta agli utenti a causa di un incremento delle tariffe (del 600% per il nuoto e del 750% per la pallanuoto) che non permettono la fruizione dell’impianto a tantissimi cittadini, fra i quali molti disabili, precludendo di fatto la funzione democratica e inclusiva dello sport.

Caso Acr

«Infine – conclude il consigliere – non posso non esprimere tutte le mie perplessità sul caso Acr Messina. Mi chiedo che cosa abbiano in mente e come intendano agire il sindaco Cateno De Luca e i suoi assessori in un ambito che, come ammesso dallo stesso primo cittadino, non è assolutamente di loro competenza. Nelle Norme Organizzative Interne Federali della Figc e nel regolamento Lnd, difatti, le parole “Sindaco”, “Amministrazione comunale”, “Assessori” e “Consiglio Comunale” non sono neanche citate. Figuriamoci una delegazione mista di queste figure.

Senza considerare, inoltre, la questione del bando di affidamento degli stadi per 99 anni: che garanzie vengono date ai tifosi e a tutti gli appassionati di calcio? Chi ci garantisce che gli eventuali imprenditori interessati si impegnino concretamente per assicurare alla città il futuro che tutti noi sogniamo?».

La replica dell’assessore Pippo Scattareggia

Immediata la replica dell’assessore che ha risposto punto su punto al consigliere pentastellato. «Si precisa, che già da tempo il sindaco Cateno De Luca ed il vicesindaco Salvatore Mondello avevano chiesto all’assessore regionale Marco Falcone la possibilità del traguardo di tappa a Messina. Di seguito ho chiesto un intervento diretto a Danilo Lo Giudice, deputato regionale di riferimento del gruppo De Luca, al fine di seguire personalmente l’evolversi della vicenda presso la Regione Siciliana, avendo a cuore l’importanza di questa tappa in città, territorio natale del nostro campione Vincenzo Nibali.

Al contrario risulta che, a parte le gratuite ed infondate accuse, nessuna richiesta formale e nessun intervento è stato proposto in sede regionale da altro parlamentare messinese ed in particolare dai rappresentanti del M5S. Si fa presente, inoltre, qualora non ne fosse a conoscenza, che l’organizzazione della Tappa Sicilia è di esclusiva pertinenza della R.C.S in concorso con la Regione Siciliana, pertanto è chiaro che nessuna amministrazione comunale ha alcun potere decisionale». 

La querelle Cappuccini

«Inviterei il consigliere Argento –continua Scattareggia- a non fare demagogia e a meglio documentarsi sulla vicenda, magari leggendo le relazioni da me recentemente fornite alla V Commissione, di cui lo stesso è componente, in particolare quelle rilasciate dall’ufficio tecnico comunale in relazione ai vincoli determinati dalla transazione stipulata in esecuzione della delibera di giunta del 20/02/2018».

Acr e impianti

«Sul caso A.C.R. Messina e sulle altre questioni, il consigliere avrebbe potuto facilmente risolvere le proprie perplessità magari partecipando personalmente agli incontri recentemente promossi dal sindaco De Luca, alle quali hanno partecipato non solo i suoi colleghi di consiglio comunale, ma anche i rappresentanti delle tifoserie e lo stesso presidente Sciotto. Concluderei rimandando al mittente le vuote e demagogiche accuse rivoltemi, palesemente ad uso strumentale e meramente politiche».