Francesco Tomasello continua la sua impresa solidale in Austria

Francesco Tomasello (nella foto), denominato il “Forrest Gump” o “globetrotter” della bicicletta, è nato a Vibo Valenzia nel 1972, e vive da molto tempo a Messina. Ha trasformato la sua passione per la bicicletta in un efficace mezzo di diffusione della prevenzione alle dipendenze. Da quindici anni lavora a Messina nella comunità terapeutica F.A.R.O., qui incontra diverse realtà fatte di ogni tipo di dipendenza, e per una forte necessità di trasferire in maniera positiva la negatività con cui viene a contatto ogni giorno, promuove una iniziativa contro le dipendenze. Iniziativa che lo ha visto percorrere tutte le regioni d’Italia e da qualche anno lo sta vedendo attraversare le principali tappe europee, sempre in sella alla sua bici, “perché” – dice Tomasello “sulle due ruote è più facile raggiungere più persone”.

Nelle zone del centro cittadino, spesso è capitato di notare nei fine settimana la presenza di un furgoncino ricoperto esternamente da slogan e messaggi di prevenzione, denominato l’“Ammiraglia”. La sempre presente auto ha seguito Francesco in tutte le regioni d’Italia, facendo da “centro mobile d’ascolto” e di informazione per tutti coloro che hanno bisogno di sostegno contro la lotta alle dipendenze.

Negli anni Francesco ha collaborato con diversi istituti avviando progetti educativi per i ragazzi delle scuole medie di Messina, dove, oltre a un confronto diretto con gli alunni, erano previsti gite all’aperto, e mini-giri solidali sempre in bici, alla scoperta dei quartieri della propria città.

“I giovani devono essere protagonisti della loro vita, viverla allo stato puro, senza essere intorpiditi dall’alcool. Lo sport, in generale, può essere un vero sballo alternativo alle cattive abitudini”: è questo il messaggio lanciato da Francesco già dalla sua prima esperienza, quando, nel 2003 partecipa al primo ‘Giro della Sicilia’con indosso una maglietta con diversi slogan contro le dipendenze.

Le tappe affrontate finora tra gli stati europei sono state parecchie, Portogallo, Germania, Belgio, Spagna, Italia, Irlanda,dopo l’ultima tappa in Bosnia erzegovina , il team del girosolidale ha ripreso a pedalare a compimento di una nuova impresa, il tour dell’Austria.
Proprio ieri Francesco Tomasello, Mimmo e Franco Incorvaia hanno iniziato il giro austriaco, partendo da Innsbruck, le tappe previste sono quelle di Graz, della capitale Vienna, Linz e Salisburgo.

L.S. : Molto spesso è difficile che ciò che facciamo venga compreso dagli altri. Lungo la strada hai incontrato molte persone, come ti hanno accolto? Hai trovato delle difficoltà?

F.T. : “Le difficoltà le abbiamo trovate all’inizio del nostro viaggio, la gente giustamente era un po’ diffidente perché non eravamo conosciuti, e rimaneva un po’ stupita vedendoci arrivare non sapendo di cosa si trattava, infatti siamo partiti senza fare una grande pubblicità. Ma fino ad oggi di strada ne abbiamo percorsa tanta, e il più delle volte ho trovato persone ospitali e disponibili all’ascolto.
Spesso c’è chi si unisce alla mia corsa pedalando accanto a me e questo è molto importante perché capisco che c’è chi crede nel mio messaggio e ha il desiderio di condividere la mia fatica, il mio sforzo, e mostrarlo agli altri.”

L.S.: Hai mai pensato anche solo per un secondo di fermarti e lasciare perdere tutto?

F.T.: “No, mai, anche quando ci siamo trovati in qualche modo ostacolati per vari motivi nella pianificazione delle nostre tappe non ho mai pensato di mollare. Anzi, ci sentiamo sempre più motivati, grazie anche a chi ci sta accanto, e a tutti gli sponsor che credono in noi.”

L.S.: Cosa volevi fare da grande?

F.T.: “Da grande avrei voluto fare il camionista, ho anche preso la patente per guidare i camion, perché mi avrebbe permesso di viaggiare e conoscere luoghi nuovi, diciamo che c’è un certo legame con quello che faccio adesso.”

L.S.: Cosa suggerisci a chi come te ha un grande sogno, un grande progetto?

F.T.: “Il mio consiglio è quello di crederci e fare un passo alla volta, di sentirsi protagonisti della propria vita senza fermarsi mai. Una pedalata veloce può stancare subito, una pedalata leggera può portare molto lontano.”

È un grande messaggio di speranza quello diffuso da Francesco. Un ragazzo semplice con un grande sogno di solidarietà. In bocca al lupo.

LETIZIA SALVO