Anomalie nei controlli ai lidi, condannato uno dei finanzieri

Tre anni di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. E' questa la condanna emessa per Giuseppe Rondinone, il finanziere ai domiciliari per il "pasticciaccio" dei controlli anomali ad alcuni locali della riviera nord cittadina. L'agente delle Fiamme Gialle ha scelto il rito abbreviato ed oggi é comparso davanti al Giudice Monica Marino. che ha sentenziato "tegolandolo" per due accuse, un episodio di falso ideologico e la contestazione di rivelazione di segreti d'ufficio, insomma una "soffiata" ad un amico, una grave violazione per un militare.

Se il verdetto è severo, il quadro accusatorio complessivo é stato comunque ridimensionato: il giudice lo ha infatti assolto da altre due accuse che la Procura gli contestava. Sono così caduti il falso ideologici prospettato per un altro episodio – un'annotazione di servizio – e la più grave ipotesi di truffa. Già il Tribunale del Riesame, a suo tempo, aveva "cassato" altre ipotesi di reato. Rondinone è stato difeso dall'avvocato Luca Frontino.

Gli avvocati Melita Cafarelli e Mario Campione assistevano invece le sigle Codici Sicilia e Codici Onlus, che hanno chiesto ed ottenuto di costituirsi parte civile. La richiesta è che le due associazioni, che si occupano di tutelare i cittadini e i consumatori, vengano risarcite.

Saranno processati invece a partire dal 1 giugno gli altri 3 colleghi coinvolti nell'inchiesta del sostituto procuratore Fabrizio Monaco, che ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato. Si tratta del maresciallo Domenico Inferrera, di Massimo Giuffrè, Gaetano Calafiore. Sono assistiti dagli avvocati Nunzio Rosso e Vincenzo Grosso.

L'indagine su cui sono "scivolati" i finanzieri è partita la scorsa estate. A condurre gli accertamenti è stata la stessa Guardia di Finanza di Messina: seguendo ed intercettando i colleghi, gli operatori delle fiamme gialle sono incappati in diverse anomalue nei controlli fiscali a lidi e ristoranti.

Alessandra Serio