Fallimento Coiro srl, condanne ridotte in appello

Lieve sconto di pena ed un’assoluzione totale alla fine del processo di secondo grado sul fallimento della Coiro srl, la società di vigilanza privata in cui era già confluita la Vigilnot, la sigla che assicurava la security a molti enti messinesi nel decennio scorso.

La Corte d’Appello (presidente Sicuro) ha ro determinato in 3 anni e mezzo la condanna per Antonino Romano e Daniela Coiro, ritenuti responsabili di due distinte ipotesi di bancaratta documentale e patrimoniale in qualità, rispettivamente, di amministratore sulla carta e amministratore de facto. In primo grado la condanna per loro era stata a 4 anni.

Confermata la condanna a 4 anni per Cristina Coiro, anche lei socia dell’impresa di vigilanza. Assolto con formula piena “per non aver commesso il fatto” Domenico Macrì, che in primo grado nel dicembre 2016 era stato condannato a 2 anni di reclusione.

L’Accusa, rappresentata dal PG Santi Cotroneo, aveva sollecitato assoluzioni per tutti. Hanno difeso gli avvocati Nino Cacia, Daniela Agnello, Alfio Ardizzone e Nicola Minasi.

Alla fine degli accertamenti la Procura di Messina contestò agli amministratorei e ai soci di aver svuotato le casse della società di 60 mila euro, per sottrarli alle pretese dei creditori, e aver "confuso" le carte contabili per non permettere di ricostruire il patrimonio. La ex Vigilnot fu dichiarata fallita nel 2009. Nel 2014 la Coiro è stata condannata in primo grado per il fallimento dell'altra sigla di guardie giurate e investigazioni private, la storica "Il detective"