Lite in sala parto: condannato il ginecologo, assolti altri 2 medici

E' il ginecologo Antonio De Vivo a "pagare" per le conseguenze del caso ormai noto come la "lite in sala parto". Il giudice monocrativo Valeria Curatola, al termine del dibattimento di primo grado che conclude l'ultima tranche processuale scaturita dalla vicenda, ha emesso una sola condanna e due assoluzioni.

Questo il verdetto: 5 mesi, pena sospesa, per il ginecologo De Vivo, per le lesioni che ha riportato il neonato che ha fatto partorire con cesareo, il 26 agosto del 2010, nel reparto di Ostetricia del Policlinico, condannato anche al risarcimento, che sarà stabilito in sede civile. Il giudice lo ha invece scagionato dalle accuse di calunnia, diffamazione e danneggiamento.

Assolti dall'accusa di lesioni colposte, invece, Vincenzo Di Bendetto, che quel giorno era di guardia nel reparto, e l'ostetrica Franca Grisafi.

Insomma secondo il verdetto le conseguenze che il bimbo della coppia SalpietroMolonia riportò sono imputabili soltanto alle manovre del ginecoloco che assisteva la donna, e che quel giorno ha voluto assisterla anche all'interno dell'ospedale pubblico, malgrado non fosse di turno.

L'ormai nota lite scoppiò proprio per questo, quando il ginecologo di guardia, Di Benedetto, entrò e si accorse che a "manovrare" era il collega.

Ne venne fuori una animatissima discussione, mentre Laura Salpietro diede alla luce il figlio suo e di Matteo Molonia, noto in città per la sua attività di investigatore privato. Il pbimbò, però, accusò quasi da subito dei problemi cerebrali e la donna delle complicazioni: servì asportarle l'utero per salvarla.

Dall'episodio nacquero due inchieste: la prima, tesa a capire se De Vivo si trovava illegittimamente in sala parto. Il processo si concluse con l'assoluzione dall'accusa di abuso d'ufficio per lui e per l'allora primario, Domenico Granese.

L'altro filone di accertamenti, quello giudicato oggi dal monocratico Curatola, ha cercato di stabilire se le problematiche accusate da mamma e bimbo erano conseguenza di una errata profilassi medica, se non alla stessa lite.

Oggi il giudice ha emesso il verdetto. Per le motivazioni, invece, si dovrà attendere almeno 3 mesi.

De Vivo è stato difeso dall'avvocato Ugo Colonna. La coppia Molonia-Salpietro, invece, è assistita dall'avvocato Carlo Faranda. Gli avvocati Ettore Cappuccio e Adriana La Manna hanno invece difeso Di Benedetto e Grisafi.